PESARO - Ex olgettina e coniglietta di Playboy a processo. Cade l’accusa dell’estorsione, la condanna è più leggera. Erika Marcato, nota anche per essere stata nel giro delle ragazze che ruotavano attorno alla villa di Arcore di Silvio Berlusconi, era stata rinviata a giudizio assieme ad altri tre con l’accusa di estorsione e tentata estorsione ai danni di anziani. Il gruppo, secondo le carte dell’inchiesta, vendeva porta a porta rifilando contratti a poveri anziani con cifre da capogiro. Con la Marcato, il 53enne produttore cinematografico di Selvazzano Amedeo Gagliardi, il 57enne Andrea Callegari e Mirco Chieregato, 40enne che avrebbe avuto il ruolo di prestanome.
Otto gli episodi contestati nel Pesarese secondo l’indagine diretta dal pubblico ministero Giovanni Narbone, risalenti al 2016. Si presentavano dicendo agli anziani di firmare un foglio per dare il consenso a far venire un’altra persona (Gagliardi ndr) per sottoscrivere un eventuale acquisto dal catalogo. Il tutto senza impegno. Da qui sarebbero scattati gli obblighi all’acquisto di prodotti. Secondo i testi gli imputati dicevano agli anziani che avrebbero pagato oltre 20mila euro gli avvocati se non avessero acquistato i prodotti. O che avrebbero pignorato la pensione. Il pm Giovanni Narbone parla di “vere e proprie minacce estorsive”. Il pm aveva chiesto 6 anni e 7 mesi per Gagliardi (per lui anche le lesioni in un episodio in cui per scappare fece cadere una signora ndr). Per Callegari 6 anni e 6 mesi. Mentre 5 anni e 6 mesi per Marcato e Chieregato. Ieri il collegio del tribunale di Pesaro ha letto il dispositivo della sentenza. Callegari è stato condannato a 5 anni e 9 mesi, Gagliardi a 5 anni e 10 mesi. Poi l’assoluzione di Chieregato e per la Marcato la condanna a 3 mesi con pena sospesa.
«Sono molto soddisfatto e orgoglioso – spiega l’avvocato di Erika Marcato, Simone Valenti – i giudici hanno sposato la linea della difesa. La mia assistita non aveva portato avanti condotte estorsive. Dunque il reato è stato riqualificato in truffa. Dopo questi mesi sotto gli occhi dei riflettori, la figura di Erika Marcato va sicuramente riabilitata». Oggi la ragazza lavora nel campo della moda in Veneto con una sua azienda di accessori e abbigliamento. Durante il dibattimento sono stati sentiti vari testi. Tra i racconti degli anziani, vittime preferite, c’è chi ha parlato di un «acquisto da 3.400 euro per un asse da stiro e un ferro a vapore».
Una signora era «andata a piangere in bagno, in preda al panico.