Pesaro, omicidio Panzieri, no al rito abbreviato: in ballo lo sconto di un terzo della pena per Alessandrini

Pesaro, omicidio Panzieri, no al rito abbreviato: in ballo lo sconto di un terzo della pena per Alessandrini
Pesaro, omicidio Panzieri, no al rito abbreviato: in ballo lo sconto di un terzo della pena per Alessandrini
di Luigi Benelli
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Sabato 10 Febbraio 2024, 02:40 - Ultimo aggiornamento: 11:22

PESARODelitto Panzieri, il giudice ha sciolto le riserve sulla questione delle aggravanti. Tutto ruota attorno al possibile accesso al rito abbreviato che consente lo sconto di un terzo della pena.

Lunedì mattina davanti al Gup di Pesaro l’udienza per il caso dell’omicidio di Pierpaolo Panzieri, 27enne ucciso il 20 febbraio dell’anno scorso con 23 coltellate nella sua abitazione di via Gavelli. Reo confesso è Michael Alessandrini, 30enne pesarese, la cui semi infermità mentale è stata dichiarata da un collegio di periti. I legali del reo confesso omicida, Salvatore Asole e Carlo Taormina, hanno avanzato una eccezione, ovvero l’incompatibilità delle aggravanti della premeditazione, dei futili motivi e della crudeltà con lo stato di semi infermità mentale.

«Le tre contestazioni sono circostanze che non trovano riscontro negli atti processuali.

Se non esistono queste contestazioni, abbiamo fatto istanza di giudizio abbreviato» avevano detto a margine dell’udienza. Il rito presuppone uno sconto di pena di un terzo. L’ordinanza del giudice Giacomo Gasparini è stata notificata ieri mattina. Le richieste vengono respinte. Tra le motivazioni il fatto che il giudice in questa fase di udienza preliminare non può compiere "un’azione inversa, ovvero adeguare l’imputazione ai fatti che risultano alle indagini". In particolare «la possibilità di risolvere ogni problema in ordine al fatto e al diritto prima del processo è utopia». E’ una fase in cui il giudice per l’udienza preliminare rileva come sia difficile esprimere valutazioni su quegli aspetti delle condotte del reo per cui sono stati necessari 12 mesi di indagini e incidenti probatori per la costruzione del capo di accusa. Viene sottolineato comunque che la legislazione processuale ha previsto meccanismi di recupero degli effetti premiali del rito abbreviato (sconto di un terzo della pena) all’esito del dibattimento in corte di assise per l’ipotesi del non riconoscimento delle aggravanti. «Il Giudice Gasparini ha ascoltato, condiviso ed esposto con assoluta chiarezza e grandissima eleganza giuridica quello che anche noi difensori di parte civile avevamo replicato alle richieste ed alle eccezioni della difesa» sostiene l’avvocato Paolo Biancofiore, legale della famiglia Panzieri assieme a Fabio Anselmo. Le parti civili infatti hanno sostenuto che «la Cassazione dice che le aggravanti devono essere interamente determinate dalla scemata capacità di intendere e di volere, ma per noi non è questo il caso. I periti dicono che la quota residua di coscienza è compatibile con la premeditazione.

Gli elementi chiave

La fuga in Romania (dove Alessandrini fu arrestato ndr) è un’espressione razionale del disegno di Alessandrini, così come l’itinerario di viaggio in treno da Vienna stampato e i 500 euro che si era fatto dare dalla nonna. Ma anche la lattina di Redbull posizionata in bagno dove Pierpaolo avrebbe avuto una minorata difesa». Prossima udienza il 19 febbraio con l'esame di Alessandrini, assistito da Salvatore Asole e Carlo Taormina che preparano le loro mosse difensive.

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