Piscine allo stremo e società in fuga: «Senza aiuti rischiamo di chiudere». Ecco le situazioni di Pesaro e Fano

Piscine allo stremo e società in fuga: «Senza aiuti rischiamo di chiudere». Ecco le situazoni di Pesaro e Fano
Piscine allo stremo e società in fuga: «Senza aiuti rischiamo di chiudere». Ecco le situazoni di Pesaro e Fano
di Letizia Francesconi
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Lunedì 17 Ottobre 2022, 06:20 - Ultimo aggiornamento: 16:46

PESARO  - Con la nuova formula “Facile stagionale” di nove mesi e open palestra e piscine la società Sport Village che gestisce il polo natatorio Berti del Parco della Pace risponde al ridimensionamento legato alla chiusura della vasca da 50 metri e dagli elevatissimi costi dell’energia. Al Parco della Pace mancano spazi acqua per soddisfare le esigenze delle diverse società sportive e del nuoto libero che fino a mesi fa gravitavano intorno al polo. 


La fuga


Le società sportive e natatorie stanno emigrando, alcune costrette a prendere corsie altrove o ripiegare al polo a gestione federale e Casa Vuelle di via Togliatti. Tutto il mondo delle piscine sta soffrendo e le difficoltà dei gestori del Parco della Pace e della Dini Salvalai di Fano sono solo la punta dell’iceberg.

Nuovo appello a Comuni e Regione da parte del Coordinamento gestori delle piscine marchigiane per tariffe del servizio idrico agevolate, contributi per far fronte all’indebitamento e alla rateizzazione delle bollette e investimenti in energia sostenibile. 


Le spese idriche
«Attediamo da fine settembre la risposta di Aato Marche Nord Autorità d’Ambito ottimale – rimarca Luca Tombari, referente del polo fanese e membro del coordinamento Associazione dei gestori delle Marche – alla nostra richiesta di revisione e riedizione delle tariffe ad uso impianti natatori abbassando la tariffa per metro cubo nell’ordine di 0,05 euro metro cubo. Ci sono gestori nelle Marche, che valutano la chiusura invernale in assenza di aiuti statali e non. Siamo tutti in stand by e si chiede alla Regione di velocizzare e nominare il nuovo assessore allo Sport che sostituirà l’uscente Latini per esporre problematiche e richieste. Nell’immediato per riscaldare acqua e le nostre piscine Pesaro o Fano che sia, c’è poco da fare se solo il gas costa ben cinque volte di più per gli impianti rispetto allo stesso periodo 2021. Il costo attuale di 2 euro (Smc per metro cubo di gas) quasi nessuno di noi gestori riuscirà a reggerlo».

Dalle Amministrazioni comunali di Pesaro e Fano nessuna risposta rilancia anche Luigi Peconi dalla Asd Fanum Fortunae nuoto: «È vero che ci sono prove di dialogo e trattative in corso ma tutto sembra andare a rilento. La Regione Piemonte invece ha già stanziato un plafond straordinario per aiutare impianti sportivi natatori fra i più energivori. Il Comune di Riccione per esempio si è impegnato personalmente siglando già un accordo e le bollette sono a carico dell’Amministrazione. Perché la stessa cosa non possono farla anche i nostri Comuni? A Pesaro il gestore del polo natatorio Berti ne sta parlando, a Fano la Dini Salvalai sta facendo i salti mortali per garantire il servizio e avremo bisogno almeno di 60-65 mila euro per arrivare a fine anno. Se la Regione Marche non adotterà provvedimenti a gennaio si rischia di chiudere».


Le perdite di introiti
Ci sono società natatorie o ssingoli agonisti che per le difficoltà legate all’assembramento fra corsie e mancanza di spazi con la chiusura della vasca da 50 metri, hanno già lasciato il Parco della Pace. Abbonamenti ridimensionati e orari per nuoto libero e spazi acqua ridotti. Sono tempi fra i più difficili, ben peggio della pandemia per Andrea Sebastianelli, gestore Sport Village. Sono migrate in quasi due mesi almeno cinque società. Gli iscritti della Vis Sauro nuoto hanno acquistato spazi acqua al Pentathlon di via Togliatti, dando risposta a tutti gli iscritti. Fuori dal polo Berti, stando la situazione, anche la società di Triathlon di Massimo Casoli. Da 102 iscritti la società è passata a 70/80 tesserati che in mancanza di corsie, prima fruitori della 50 metri, da settembre si allenano e fanno attività sempre in via Togliatti. Il gruppo di agonisti Rarimaster ha fatto richiesta di corsie al polo gestito da Casa Vuelle mentre il gruppo dei master di Sport Village continua ad allenarsi al Parco della Pace ma con orari ridotti. 


Il caso
C’è poi il caso delle 130 giovani atlete del nuoto sincronizzato. La squadra è fortemente penalizzata per esigenze di attività dalla chiusura della 50 metri. Si allenano sì ma con una soluzione “mista” divisa fra il polo Berti e la piscina comunale di Riccione. Rimodulato, e non poteva essere altrimenti, anche il nuoto libero. Si passa da una fruizione prima spalmata su tutta la giornata a due fasce orarie e con corsie ridotte: dalle 6.30 a fine mattinata e limitatamente dalle 20 alle 22 con un minimo di due corsie. Soluzioni tampone che permettono di salvare attività di fitness terra/acqua e permettere alla società di resistere grazie al rinnovo degli abbonamenti su nove mesi. 

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