Per l'ex carcere minorile di Pesaro ci si riprova. Nuova asta a caccia di un acquirente

Per l'ex carcere minorile di Pesaro ci si riprova. Nuova asta a caccia di un acquirente
Per l'ex carcere minorile di Pesaro ci si riprova. Nuova asta a caccia di un acquirente
di Miléna Bonaparte
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Domenica 23 Luglio 2023, 03:10 - Ultimo aggiornamento: 13:43
PESARO È tutto pronto per il secondo tentativo di vendita all’asta dell’ex chiesa del convento di Santa Maria degli Angeli che, in seguito a successive trasformazioni, ha ospitato da ultimo le celle del carcere minorile che sorgeva tra via Luca della Robbia e via Bertozzini. 

La Provincia detiene il 56,84% della proprietà, mentre il Comune il 43,16%. Dopo la precedente selezione pubblica andata deserta nel 2019 e lo stop dei successivi bandi durante la pandemia, i due enti si sono accordati per riprovarci nella speranza di intercettare la richiesta di qualche impresa di costruzioni interessata al riutilizzo dello stabile che da tempo è in completo abbandono. Sembrerebbe che una ditta voglia realizzare degli appartamenti in quest’area strategica fra centro storico e zona mare, molto appetibile per la residenza. Si tratta dell’ultima porzione rimasta in degrado del complesso, che risale al ’500, interamente restaurato sia dai privati nella parte del supermercato e delle abitazioni, sia dalla Regione Marche per ospitare gli uffici del Centro per l’impiego, tra mercato del lavoro e formazione professionale.

La base d'asta

Il nuovo bando viene indetto dal Comune di Pesaro, in accordo con la Provincia, la vendita è stata già inserita nel piano delle alienazioni dei due enti locali e l’importo complessivo a base d’asta parte da 630mila euro. Il prezzo è stato comunque abbassato rispetto al valore stimato dell’edificio di per renderlo più appetibile agli interessati. Una cifra comunque consistente, anche perché vanno aggiunte le necessarie spese per i lavori di ristrutturazione. Ma non sarebbe tanto il costo previsto a scoraggiare i compratori, quanto i severi vincoli fissati dalla Soprintendenza a tutela dell’immobile di pregio storico e architettonico. Limiti alla trasformazione per un nuovo utilizzo del complesso abbandonato che necessita di un urgente intervento di restauro. I paletti stabiliscono per esempio che non si possa scavare in profondità nelle fondamenta, è vietato modificare l’ampiezza delle finestre e delle porte, e ci sono cubatura bloccate per gli ampliamenti dei vani.
 

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