Omicidio Panzieri, scendono in campo gli amici di Pierpaolo. La madre: «Manchi come l'aria»

Omicidio Panzieri, scendono in campo gli amici di Pierpaolo. La madre: «Manchi come l'aria»
Omicidio Panzieri, scendono in campo gli amici di Pierpaolo. La madre: «Manchi come l'aria»
di Letizia Fracesconi
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Giovedì 2 Marzo 2023, 02:25 - Ultimo aggiornamento: 13:18

PESARO - Lo avevano promesso per onorare Pier e così hanno fatto. Un incontro di calcio per ricordare il 27enne Pierpaolo Panzieri e gli appuntamenti settimanali con il pallone. E’ successo martedì sera quando gli amici di sempre si sono ritrovati al campetto di calcio di Baia Flaminia. Nessuno ha voluto mancare: tutti i compagni di squadra si sono presentati dedicandogli ogni gol segnato.

Mancava solo lui, l’amico ucciso con 13 coltellate nella casa di via Gavelli, un delitto efferato per cui è accusato il 30enne Michael Alessandrini giusto ieri interrogato dai magistrati romeni prima di essere trasferito in Italia. 

Momento intimo

«Abbiamo sentito il bisogno di ricordare Pierpaolo, il resto lo lasciamo fare a polizia e magistratura, l’inchiesta deve seguire il suo corso» così gli amici, prima di lasciare il campo. «È stato un momento intimo, pochissime parole ma la voglia di fare squadra e darsi sostegno. È stato un bel gesto» così racconta Angela un’amica di sempre e parte della comitiva. Alla partita c’erano papà Pietro, la mamma Laura, il fratello Gianmarco. I ragazzi in campo hanno giocato tutti con la maglietta rosa, perché Pierpaolo ad ogni sfida sul campo indossava sempre una maglia rosa: «Nessun momento pubblico di raccoglimento, solo tanta voglia di stare insieme e con un sorriso, del resto questo sarebbe quello che avrebbe sempre voluto». «Ho portato con me alla partita anche il cane di Pier, che teneva in famiglia a cui da sempre era affezionato» racconta papà Pietro. Particolarmente toccate il messaggio di dolore che mamma Laura ha affidato a una lettera aperta.
«Pierpaolo l’ho fatto che avevo 17 anni, Gianmarco dieci mesi dopo.

Sono pressoché gemelli. Era riccio pieno di capelli con quella erre moscia, che quando parlava lo riconoscevano proprio tutti. Faceva per venti. Dove c’era lui si rideva, sempre allegro, sempre pieno di cose da fare, sempre di fretta fra lavoro musica e amici. Era così felice adesso. Si era preso quel piccolo appartamento in centro a Pesaro, perché voleva cominciare la sua vita da uomo indipendente. Avevamo pulito tutto e aveva sistemato tutte le sue cose. Doveva comprare un leggio per la musica, così aveva detto e un po’ di pentole, e si faceva sempre il ragù». 

Cercato da tutti

«Pier era cercato da tutti - si legge ancora - perché era un simpaticone, un buono sempre con il sorriso. Amava viaggiare. Aveva detto che questa primavera mi portava in Spagna, perché diceva era ora di farci un viaggio insieme. Aveva mille progetti. Era stato preso per fare un piccolo musical a teatro nel mese di maggio. Io non posso pensare che non ci sia più. Aveva gli occhi verdissimi, uno sguardo profondo e quel sorriso che apriva il cuore. Manca il rumore, manca la risata, manca la sua voce, la sua risata, i suoi sguardi. Manca come l’aria».

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