La scomparsa di Michele Cinquepalmi, grande skipper e il dolore per l'assassinio dell'amica Annarita Curina

La scomparsa di Michele Cinquepalmi: grande skipper e il dolore per l'assassinio dell'amica Annarita Curina
La scomparsa di Michele Cinquepalmi: grande skipper e il dolore per l'assassinio dell'amica Annarita Curina
di Elisabetta Marsigli
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Domenica 23 Aprile 2023, 16:57 - Ultimo aggiornamento: 24 Aprile, 07:08

PESARO - Mentre Pesaro si prepara alla partenza della storica regata “Sulla rotta dei trabaccoli”, il mondo della vela è in lutto per la scomparsa del suo indiscusso protagonista: Michele Cinquepalmi. Alla Compagnia della vela la bandiera è a mezz’asta. Cinquepalmi è morto ieri a 75 anni, compiuti il 4 aprile. E’ stato una figura di primo piano nel mondo della vela e la sua morte segna la fine di un’epoca. Basti un’impresa per tutti: Michele Cinquepalmi c’era al tempo delle Colombiadi, 30 anni fa, nel 1992, quando con il mitico Chica Boba si è compiuta la grande traversata dell’Atlantico

 
Spazio alle donne


C’era con il Chica Magnum e il suo equipaggio femminile sfidando la superstizione tutta marinara sulla presenza a bordo delle donne.

Aveva cominciato navigando sul “Rosso di Sera” insieme al progettista Giuliano Guidi, scomparso da poco, poi altre imprese sul Chica 2000, con le magliette fuxia che erano il simbolo dei suoi equipaggi. Le ragazze del “Chica asd” sono, dal 2008, una rarità nel mondo velistico. L’idea di una squadra al femminile nacque proprio dall’incontro tra Cinquepalmi, da sempre skipper delle barche dell’armatore Rinaldo Gasparini (il compianto patron della Renco), e Francesca Flamini, velista e istruttrice Fiv.

«Fu il comandante che ebbe l’idea e l’ardire di formare il primo equipaggio femminile delle Marche nel 2008 con il Chica Magnum - racconta Francesca - E ci catapultò su una barca da 24 metri: per qualcuna di noi era la seconda volta che saliva su una barca a vela. Siamo molto legate a lui: era innamorato e fiero del nostro gruppo e ci univa una grandissima passione». Era caduto il 31 luglio scorso, aveva battuto la testa e non si era più ripreso.

«Quel giorno ci eravamo sentiti per un aperitivo - continua Francesca - e il ricordo più bello che ho è che lui, nonostante avesse già preso un impegno, mi rispose che si sarebbe liberato per stare con noi, “io per voi ci sono sempre”, mi disse. Da allora non lo abbiamo visto più, non si è mai più ripreso». Ieri sera l’equipaggio femminile si è riunito sulla barca di Francesca «perché ancora oggi è come se lui fosse con noi, ci ha sempre donato fiducia e coraggio. Ha avuto una vita bellissima, ricca di avventure che ci raccontava con passione ed entusiasmo, rendendoci partecipi delle sue emozioni. Un lupo di mare, ci manca da quel 31 luglio, ci mancherà tantissimo, ma è bello come sia riuscito a trasmettere la sua passione per la vela a tante persone, compresi i suoi figli». Lascia la moglie Marina e i figli Luca e Max. I funerali domani alle 15 nella chiesa di Loreto. 

Il dolore per l'assassinio dell'amica Annarita Curina

Michele Cinquepalmi è stato il grande amico di Annarita Curina, la skipper pesarese uccisa 35 anni fa, nell’estate del 1988, da Filippo De Cristofaro, ancora latitante. Un omicidio impossibile da archiviare, per la sua brutalità. Il barbaro assassinio di Annarita, ammazzata e gettata in mare al largo di Senigallia, è passato alle cronache come il “delitto del catamarano”. A

nnarita aveva desiderato tanto quel catamarano: aveva acquistato il dieci metri in società proprio con Michele Cinquepalmi, Giorgio Guidi e Gabriele Bartoletti. S’erano messi insieme a sistemarlo in un capannone preso in affitto. Il battesimo era stato partecipare alla Pesaro-Rovigno, un battesimo speciale che aveva convinto Annarita ad affrontare il viaggio più emozionante, quello verso i Caraibi. Il progetto era quello di lasciare Arx, così era stato ribattezzato, oltreoceano per poterlo utilizzare alla scoperta di straordinari mari e paesaggi. Ma poi arrivò il 10 giugno 1988 e la morte orribile poco dopo. Cinquepalmi con altri amici passò al setaccio mezzo Mediterraneo alla ricerca dell’Arx e non trovò mai pace per le ripetute fughe e l’attuale latitanza di De Cristofaro. 

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