Paletti della discordia al porto di Pesaro, il presidente dell'Autorità portuale: «Troveremo un'altra soluzione»

Paletti della discordia al porto di Pesaro, il presidente dell'Autorità portuale: «Troveremo un'altra soluzione»
Paletti della discordia al porto di Pesaro, il presidente dell'Autorità portuale: «Troveremo un'altra soluzione»
di Gianluca Murgia
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Sabato 22 Aprile 2023, 02:55 - Ultimo aggiornamento: 15:48

PESARO - Ora che ci sono anche le catenelle l’autodistruzione visiva ed emotiva del molo di levante sembra completa. Restando in tema, però, l’àncora di salvezza c’è e la porge Vincenzo Garofalo, presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Centrale che ha competenze per il porti di Marche e Abruzzo: «Saranno trovate soluzioni diverse in accordo con il Comune». Più di una promessa.

 

La bellezza dissolta
«Situazione delicata» aggiunge, con apprezzabile onestà intellettuale, lo stesso Garofalo. I paletti biancorossi della discordia, spuntati all’insaputa di (quasi) tutti lungo l’amata camminata di levante, dove il tramonto bacia il mare, hanno infatti avuto un effetto “cupio dissolvi”, una dissoluzione quasi mistica della bellezza della zona capace di scatenare le critiche (sia dal punto di vista estetico che funzionale) del sindaco Matteo Ricci, del consigliere regionale Andrea Biancani e, via social, di qualche centinaia di pesaresi che rivendicano il porto come parte integrante della città. 

Le tappe
Il coro: «Rimuoveteli». La risposta: «Il 28 aprile mi incontrerò con Ricci per altre questioni relative al porto e per allora dovremmo aver già risolto in maniera condivisa, con il buonsenso di tutti, questa delicata situazione emergenziale - annuncia Garofalo -. C’è stato un cortocircuito informativo ed è stato sbagliato non effettuare prima un confronto con il Comune. I miei uffici ora sono già al lavoro per questo. Io condivido le iniziative del Porto Bello, questa mattina (ieri mattina, ndr) Ricci mi ha messaggiato e io l’ho richiamato subito». Perché oltre all’impatto visivo, la contestazione è stata anche sull’utilità dei paletti. Si è parlato genericamente «di sicurezza dell’area portuale dove viene consentito l’accesso pubblico» e «d’installazione di carattere provvisorio per rispondere alla richiesta dell’Autorità marittima» ma in quell’area non si sono mai verificate problematiche. 

La sicurezza
«Me l’ha detto il sindaco... ma a noi, lo scorso settembre, è stata segnalata dalla Capitaneria una situazione di pericolo caduta in acqua - spiega Garofalo - E quando si parla di sicurezza gli uffici si attivano automaticamente. Questa volta hanno però sottovalutato l’impatto rispetto al Comune. C’è stato un sopralluogo congiunto e l’intervento per anticipare il periodo in cui aumenta la frequentazione dell’area. In questo momento sto cercando di avere elementi, di accertare quanto accaduto, per definire questa vicenda che, sia chiaro, non vuole essere punitiva né ignorare il Comune. Non è questo il mio modo di agire. Posso dire che le situazioni di pericolo potenziale spesso non vengono verbalizzate fino all’evento. E se noi non interveniamo si verifica una omissione ma, di fatto, non ne ero stato direttamente informato». Domande pesaresi in serie: ma quanto è costata questa operazione? E paletti sono previsti in altre zone del porto? «La spesa non è rilevante altrimenti tutto sarebbe passato per la mia firma - sottolinea Garofalo - e gli interventi riguardavano anche la sistemazione di alcune pericolose buche. Per il resto stiamo verificando». 

Le richieste di Biancani
Per il vicepresidente del Consiglio regionale, Andrea Biancani, i reali problemi del porto di Pesaro invece sarebbero altri: le corse folli di auto e moto lungo la Strada tra i due Porti e il dragaggi. «Se lui segnala questo, visto la carica che ricopre, la questione deve essere affrontata da chi ha il compito di farlo - avvisa Garofalo -. Chiederemo alla Capitaneria di accertare chiedendo ufficialmente informazioni a Biancani. Per il resto abbiamo chiesto al Consiglio superiore dei lavori pubblici di poter definire meglio i lavori da mettere in atto per la vasca di colmata e dragaggio. L’appuntamento del 28 aprile con Ricci, ad Ancona, riguarda il documento di programmazione. Ribadisco: non vogliamo dare un segnale di insoddisfazione né ai cittadini pesaresi né alle istituzioni. Vogliamo lavorare per Pesaro e il suo territorio. Se c’è un pericolo potenziale, in generale, bisogna intervenire ma non d’imperio, bensì concordando la soluzione migliore. Della questione paletti ora me ne occuperò io in prima persona».
Gianluca Murgia

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