Le mini colonne di Traiano a Roma: «Prestiti vietati ma è un’eccezione»

Le mini colonne di Traiano a Roma: «Prestiti vietati ma è un’eccezione»
Le mini colonne di Traiano a Roma: «Prestiti vietati ma è un’eccezione»
di Miléna Bonaparte
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Sabato 16 Dicembre 2023, 05:10 - Ultimo aggiornamento: 11:15

PESARO Due eleganti e delicati bronzetti che riproducono la Colonna di Traiano stanno per mettersi in viaggio da palazzo Mosca per Roma dove parteciperanno a una mostra allestita al Colosseo dal 21 dicembre al 30 aprile. Un prestito d’arte delle collezioni dei Musei civici assicurato per complessivi 25.000 euro a carico degli organizzatori dell’evento: il Parco archeologico dell’anfiteatro, la Sovrintendenza capitolina ai beni culturali del Comune di Roma e il Museo Galileo di Firenze. Ma come? E la ”moratoria” disposta dal Comune per la Capitale della cultura che fine ha fatto? Non era sospesa l’uscita di tutte le opere per assicurare una visione completa del patrimonio artistico della città?

Domande girate

Girate le domande su Whatsapp al vicesindaco Daniele Vimini, la risposta è arrivata a sorpresa nel giro di qualche secondo da Shanghai, dove l’assessore alla Bellezza ha firmato l’accordo promozionale tra il Rof e il Conservatory of Music della capitale economica della Cina, insieme al direttore del Rof Cristian Della Chiara.

«Lunedì, torno lunedì - risponde trafelato Vimini -.

Ci tengo a precisare che l’indirizzo che ho dato per bloccare i prestiti nel 2024 è una regola non scritta, rappresenta una mia volontà politica che riguarda le principali opere dei Musei civici in esposizione permanente. Nel caso di questa rassegna a Roma, si è deciso di cedere due bronzetti dell’800 che riproducono la Colonna Traiana conservati nei depositi di palazzo Mosca. Il Comune non li avrebbe mai inseriti in nessuna mostra temporanea né tantomeno esposti nel museo. Siamo di fronte alla classica eccezione che conferma la regola. In questo caso è meglio che le opere viaggino e parlino di Pesaro, piuttosto che restino al buio nei magazzini».

Il prestito delle sculture è stato autorizzato dal dirigente Gianni Luca Marco Galdenzi. «Ero all’oscuro di tutto - dichiara Vimini -. Un disguido tra uffici, niente di grave, se me lo avessero chiesto, anche in virtù dei buoni rapporti tra istituzioni, avrei ugualmente concesso le due colonne. Quindi non ne facciamo un caso, anche se ribadisco la moratoria. Ho verificato inoltre che si trattava di un impegno pre Covid». Una delle sculture in prestito, costituita dalla lamina in bronzo stampata e dipinta, è stata realizzata tra 1840 e 1860, le dimensioni sono di 41x11x11 centimetri ed è assicurata per 10.000 euro. La seconda colonna, in bronzo e marmo, è datata 1800-1849, di 33,5x8x8 centimetri, valore assicurativo 15.000 euro.

L’evento

L’evento, dal titolo “La colonna Traiana. Il racconto di un simbolo”, sarà ospitato al Colosseo e ai Mercati di Traiano e celebrerà i 1910 anni dell’inaugurazione del monumento (12 maggio del 113 d.C. e fatto erigere nel 112 d.C.). L’opera, dell’architetto Apollodoro di Damasco, racconta in un fregio a mo’ di rotolo che si avvolge lungo tutto lo stelo le due campagne militari degli anni 101-102 e 105-106 d.C. con le quali l’imperatore Traiano conquistò la Dacia, corrispondente all’attuale Romania. Un percorso nel quale i calchi saranno affiancati da strumenti per una visita interattiva come ologrammi, video in 3D, narrazioni immersive e riproduzioni tattili. Dalla tecnica dell’originale, si ripercorre la vita delle copie e riproduzioni nei secoli, che diventano souvenir e soprammobili. Tra ‘700 e ‘800 comincia infatti a diffondersi la moda delle repliche in formato ridotto, in varie dimensioni e materiali.

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