Pesaro, gli hotel fermi un giro. Per le nuove inaugurazioni se ne parlerà nel 2025 (ma ci sono già cantieri aperti)

Pesaro, gli hotel fermi un giro. Per le nuove inaugurazioni se ne parlerà nel 2025 (ma ci sono già cantieri aperti)
Pesaro, gli hotel fermi un giro. Per le nuove inaugurazioni se ne parlerà nel 2025 (ma ci sono già cantieri aperti)
di Letizia Francesconi
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Martedì 9 Gennaio 2024, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 12:27

PESARO Il 2023 è stato un buon anno per gli investimenti alberghieri su Pesaro: c’è stata la riqualificazione del Charlie Urban Hotel, completamente rinnovato rispetto all’ex Cruiser, la recente inaugurazione del tutto nuovo Vienna, il primo condhotel della regione, e ancora la stella in più acquisita dall’Imperial, il restyling del Clipper. Nel 2024, l’anno della Capitale della cultura, le ristrutturazioni e i progetti in itinere rischiano invece di restare fermi un giro, dandosi appuntamento già direttamente alla primavera/estate 2025, fatti salvi interventi di restyling più veloci e che già si possono intravvedere in zona mare dove alcuni hotel stagionali della zona di viale Trieste sono stati impacchettati.

Sulla carta

Punta a inaugurare sulla carta nella prima metà del prossimo anno la struttura che rinascerà dalla ceneri dell’ex hotel Garden ad opera del Gruppo Renco. Dopo che è stato buttato giù all’inizio della scorsa estate il cantiere non si è mai fermato e ruspe, gru e macchine sono tuttora in movimento nella zona di Ponente. In prospettiva un boutique hotel per ospitare soprattutto per i clienti Renco con ristorante e altri servizi annessi.

Piace la formula del condhotel o dei residence hotel. Tra gli interventi in itinere che hanno avviato la procedura di trasformazione e ristrutturazione dei vecchi hotel chiusi e dismessi da oltre cinque anni, ci sono l’ex Sporting, la Bussola, l’International e il Lido. E tra le operazioni più complicate c’è sicuramente la trasformazione dell’ex hotel Lido su viale Trieste acquisito a inizio 2023 dal gruppo imprenditoriale di costruzioni civili e industriali, Mati. Il conto complessivo del progetto di fattibilità economica redatto da un pool di professionisti interni, rischia di non rendere conveniente un intervento di ristrutturazione sul costruito. La proprietà del gruppo che fa riferimento al patron Vis Pesaro, Mauro Bosco non ha ancora deciso cosa fare e il progetto esecutivo da consegnare in Comune, slitta.

I costi di ristrutturazione sono diventati alti, più di quanto preventivato un anno fa, riferiscono i tecnici e questo farebbe propendere a una demolizione e ricostruzione.

Il vecchio Lido

«La struttura è fortemente ammalorata così come si è presentata al momento dell’acquisizione – interviene l’architetto del gruppo Gaetano Coraggio – l’interesse e l’impegno di Mati è quello di recuperare l’immobile chiuso da tempo per farne un intervento di rigenerazione del lungomare di grande respiro edilizio e d’immagine. Le modalità di recupero possono essere diverse e sono allo studio, ma qualunque intervento su quel vecchio hotel, dalle facciate all’architettura interna ed esterna, dovrà essere radicale, dal momento che parliamo di una struttura della metà degli anni ‘60 e fino ad oggi mai ammodernata né migliorata». Altri cantieri: in itinere il progetto di trasformazione anche di due vecchie strutture, il Bussola e l’International della proprietà Silver Fox: appartamenti al Bussola e struttura ricettiva l’International. E’ notizia di ieri, la convocazione di una Conferenza di Servizi entro fine mese, proprio su questa duplice operazione .

«Una volta approvati i progetti definitivi – interviene Marco De Simoni, del gruppo imprenditoriale – partiremo con l’intervento di demolizione e ricostruzione del vecchio International per una capacità complessiva fra le due strutture di circa 200 nuovi posti letto. Nel frattempo dopo la delibera di giunta comunale del 14 novembre scorso, che ha dato il là alla nostra ed altre operazioni, abbiamo presentato a fine dicembre al servizio Urbanistica, le pratiche edilizie ma i tempi purtroppo non sono così rapidi per il ritiro dei permessi di costruire. Stiamo parlando infatti di un’operazione di trasformazione ricettiva fra le più complesse presenti in città e che richiede tempistiche più lunghe. La Conferenza di Servizi che dovrà essere convocata dal Comune, riguarda proprio il piano particolareggiato sull’International. Ci vorranno almeno tre mesi prima di chiudere il percorso, e un cantiere del genere anche se avessimo l’appalto già affidato, non può prescindere dalle autorizzazioni necessarie. Indicativamente il cantiere di ricostruzione potrebbe iniziare a vedersi dall’estate 2024».

Infine a primavera l’ex Sporting, ora di proprietà dell’imprenditore Enzo Camillini, dovrebbe partire con la demolizione.

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