Pesaro, «Amianto, uniti per mappe e bonifiche»: in Prefettura fronte compatto degli enti

La svolta dell’Osservatorio: insieme a Regione, Provincia e Comune per sinergie e impegni concreti

«Amianto, uniti per mappe e bonifiche»: in Prefettura fronte compatto degli enti
«Amianto, uniti per mappe e bonifiche»: in Prefettura fronte compatto degli enti
di Miléna Bonaparte
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Sabato 2 Marzo 2024, 02:40 - Ultimo aggiornamento: 12:10

PESARO - Contro l’amianto fronte unico in Prefettura. «È ora di agire e spero che questo incontro non si risolva in una bolla di sapone, ma dia inizio a una collaborazione per fornire la risposta giusta a uno degli inquinanti più pericolosi. La mappatura dei siti contaminati è incompleta, le bonifiche vanno molto a rilento». La tenacia di Elisabetta Sacchi, 54 anni, ha voluto dare una svolta all’attività dell’Osservatorio di Pesaro contro l’amianto che lei presiede. Non più battaglie isolate, controverse e spesso solitarie, meglio fare gioco di squadra in campo istituzionale, mettendo al tavolo tutti gli enti con il loro ruolo specifico nell’eliminazione dei pericolosi manufatti in eternit.

La sinergia

E questa sinergia è stata possibile grazie alla disponibilità e alla mediazione della Prefettura che ha riunito i rappresentanti delle amministrazioni coinvolte. «La questione è talmente enorme che ci dovrebbe essere anche lo Stato a supporto delle Regioni.

L’unione è la sola formula vincente», auspica Sacchi. Ma intanto si è partiti con un vertice organizzato dal prefetto Emanuela Saveria Greco e dalla presidente dell’Ona al quale, il 21 febbraio, hanno partecipato l’assessore regionale all’Ambiente Stefano Aguzzi, il presidente della Provincia Giuseppe Paolini e Maria Rosa Conti, assessore alla Sostenibilità. Un incontro che è servito per mettere a fuoco le competenze di ciascuno su argomenti conosciuti, ma le cui scelte finora non avevano imboccato la strada dell’azione coordinata.

«A più di trent’anni dalla messa al bando in Italia della fibra minerale cancerogena, dal 1992 l’amianto è fuorilegge, cosa è stato fatto? - commenta Elisabetta Sacchi -. Nel frattempo gli epidemiologi dell’Iss (Istituto superiore di sanità) hanno individuato la mortalità precoce per mesotelioma come “indicatore” di esposizione ambientale alle fibre killer nei bimbi. E non dimentichiamo il consigliere Roberto Biagiotti, ucciso dal tumore pleurico a 41 anni. Chi è sotto i 50 può rientrare fra chi ha respirato amianto in età pediatrica. Ragione già di per sé sufficiente per accelerare con mappatura e bonifiche. Ricordiamo che il lunghissimo tempo di latenza dei tumori, tra i 20 e i 40 anni dall’esposizione alle fibre, rende impossibile altre forma di prevenzione».

I compiti

Dall’incontro sono emersi i compiti delle istituzioni, secondo le normative in vigore, e le azioni sulle quali è stato preso da ciascuno un impegno concreto. La Regione: in base al decreto ministeriale del 18 marzo 2003, cioè il Regolamento per la mappatura, l’ente deve effettuare il prospetto georeferenziato simile alla cartografia digitale. Inoltre, secondo il decreto del Presidente della Repubblica 8 agosto 1994, alla Regione spetta identificare una scala di priorità delle situazioni di pericolo, attraverso controlli periodici di Arpam e Sisp, il Servizio di igiene e sanità pubblica dell’Ast. Infine l’ente è chiamato a concedere fondi ai privati per lo smaltimento dei manufatti, si tratta di riprendere e modificare la legge regionale del 22 aprile 2020 per allargare i quantitativi finanziabili e indire i bandi.

Per il Comune, il sindaco, in veste di autorità sanitaria locale, adotta i provvedimenti emanati (le ordinanze) e diffonde l’avviso per il censimento. Sono stati stanziati 30.000 euro per le attività di bonifica e si intende aprire lo “Sportello amianto” per dare informazioni. Ma tutto è ancora sulla carta.

I punti nevralgici

«Ricordo che abbiamo situazioni come quella della zona Ipercoop e dell’edificio ex Nava a Villa Fastiggi - sottolinea la presidente dell’Ona - dove c’è un curatore fallimentare dal 2011. Bisognerebbe coinvolgerlo e trovare insieme soluzioni per eliminare le fonti d’inquinamento. La situazione non è semplice. Ieri al cimitero ho conosciuto i parenti di una mamma di 45 anni morta per amianto l’anno scorso a ottobre. La riunione in Prefettura potrebbe essere il primo passo di un’attività inedita, perché si sta pianificando un qualcosa che fino a oggi non era mai stato fatto».

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