«Il danno e la beffa, tutta questa acqua è perduta». Ricci accusa Enel per l’invaso del Furlo non ripulito

«Il danno e la beffa, l’acqua è perduta». Ricci accusa Enel per l’invaso del Furlo non ripulito
«Il danno e la beffa, l’acqua è perduta». Ricci accusa Enel per l’invaso del Furlo non ripulito
di Luigi Benelli
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Giovedì 18 Maggio 2023, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 19 Maggio, 07:09

PESARO E’ il momento della conta dei danni. Dopo l’alluvione di martedì scorso, il sindaco Matteo Ricci e il presidente della Provincia Giuseppe Paolini nella sede della Protezione Civile hanno tracciato un bilancio. Primo annuncio: oggi le scuole di ogni ordine e grado saranno regolarmente aperte. Fa eccezione l’istituto Benelli che riaprirà domani a causa del piano terra allagato.


Il racconto

«Sono state ore drammatiche e complicate – ha esordito Ricci – Abbiamo avuto precipitazioni inimmaginabili che hanno creato frane, smottamenti e allagamenti.

Da 25 anni abbiamo cementato il Genica, ma è ugualmente esondato ed è la prima volta che accade. Segno che non sempre si può arginare tutto. Anche il fosso Ranocchia è esondato a Cattabrighe e Vismara. Per fortuna, grazie a una corretta apertura della diga di Mercatale, il Foglia ha tenuto, ma è stata una notte di apprensione. Le conseguenze potevano essere maggiori». Nel pomeriggio c’era stato un intervento lampo per «rinforzare l’argine dove stiamo facendo il ponte ciclopedonale nella zona del parco XXV Aprile».

Il sindaco sottolinea che tutti i sottopassi sono aperti, tranne quello di via del Carso, ma poi passa alla conta dei danni e coinvolge anche i privati. «Ci sono stati allagamenti nelle aziende, capannoni, garage, cantine e negozi. E danni ingenti al patrimonio pubblico per le strade dissestate e le frane. Ai privati chiediamo di inviare una documentazione fotografica e un report alla mail alluvione2023@comune.pesaro.pu.it o chiamare lo 0721387789. Con la Provincia stileremo la richiesta danni per lo stato d’emergenza. 

«Abbiamo già parlato con la Regione e siamo determinati ad avanzare la richiesta per ottenere dei fondi, altrimenti da soli non possiamo farcela». Ricci ha sottolineato che la Romagna ha una conta di danni ben più alta. «Ci sono morti e dispersi, ma abbiamo anche tenuto l’attenzione mediatica sulle nostre difficoltà tanto che si parla di alluvione in Emilia e Marche, altrimenti rischiavamo di sparire dall’emergenza». Ricci ha ringraziato la protezione civile e i volontari che si sono subito impegnati nell’emergenza. «Il peggio è passato, l’allerta passa da arancione a gialla.

La giusta decisione

Chiudere le scuole è stata una decisione lungimirante quella di tenerle chiuse in questi due giorni, altrimenti avremo avuto maggiori conseguenze». Il presidente Paolini ha detto che farà da «capofila per la richiesta dello stato d’emergenza di tutta la provincia. I fiumi hanno retto, ma non i fossi e i torrenti. Vogliamo intervenire anche sulla cattiva regimentazione dei terreni agricoli che hanno riversato fango sulle strade. Servono fondi per ripristinare le condizioni delle strade, 25 sono tutt’ora chiuse. E dobbiamo capire che non si può solo intervenire in emergenza, ma avere un fondo statale per opere strutturali contro il rischio idrogeologico».

Oggi si parla di alluvione, ma l’estate è alle porte e fra qualche settimana si parlerà di siccità. Enel avrebbe dovuto avviare la pulizia dell’invaso del Furlo in primavera, ma non si è fatto nulla. «E’ una vergogna – sbotta Ricci – ogni anno trovano una scusa. Se l’invaso fosse stato più capiente sarebbe defluita meno acqua e soprattutto avremmo avuto meno problemi di siccità. Perdiamo tutta la pioggia scesa in queste ore, non sarà utile contro la siccità. Dobbiamo renderci conto che sul cambiamento climatico non abbiamo il tempo che pensavamo di avere». Contattato l’ufficio centrale di Enel ha rinviato un’eventuale risposta ai prossimi giorni. 

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