PESARO - Se prima era una volontà ora la sperimentazione della prima Cer, la Comunità energetica per l’autoproduzione e l’immissione sul mercato di energia rinnovabile per ottenere ricadute più leggere sui costi dei consumi, entra nel vivo. Ad anticipare i passi di un percorso partito già mesi fa, sono l’assessora all’Ambiente Maria Rosa Conti e Michele Alessandrini, presidente del quartiere di Borgo Santa Maria.
Nel mese di novembre verrà organizzato un incontro pubblico per annunciare l’avvio dell’ambizioso progetto e costituire legalmente la comunità sostenibile, tutto con il beneplacito della parrocchia e alla presenza dell’arcivescovo Sandro Salvucci, che dopo l’impegno civico contro la discarica di Riceci è pronto ad abbracciare un’altra causa green per il benessere di un’intera comunità.
L’impianto
«Si sta lavorando a stretto contatto con Leganet che è l’ente e hub nazionale con sede a Roma che cura progetti e fornisce servizi e supporto alle Amministrazioni pubbliche per l’efficientamento e risparmi energetici – così spiega l’assessora Conti – nel prossimo tavolo allargato di novembre, il nostro obiettivo è formalizzare da un lato la costituzione della Comunità energetica e dall’altro risorse e tempi per l’installazione di un impianto fotovoltaico alla scuola primaria di Borgo Santa Maria. Per considerarsi tale infatti da un punto di vista legale e della normativa vigente, la Comunità stessa dev’essere subordinata alla messa in funzione di un impianto di autoproduzione dell’energia pulita, e Leganet ha fra i suoi compiti proprio quello di facilitare i passaggi burocratici per completare il percorso. Va da sé che i cittadini del quartiere di Borgo Santa Maria, non dispongono ognuno di impianti alternativi da mettere insieme e per questo sarà il Comune quale ente capofila insieme all’hub a trovare le risorse per acquistare l’impianto da installare sul tetto della scuola, e a cui si agganceranno poi le utenze del consumo pubblico e dei privati».
Famiglie coinvolte
Il funzionamento: lavorano fianco a fianco insieme al Comune anche il presidente e il consiglio di quartiere e la comunità che fa da collante fra l’interesse pubblico e la volontà delle famiglie a dar vita alla prima Comunità sostenibile riconosciuta sul territorio provinciale. «Dovremo conoscere a stretto giro l’esito del bando a cui il Comune ha partecipato per i pannelli fotovoltaici ad uso della scuola primaria – riferisce Michele Alessandrini – proprio quell’impianto stando al progetto, potrebbe consentire il risparmio energetico su alcuni edifici di proprietà comunale allacciati, oltre a generare benefici verso i privati cittadini che presentano una manifestazione d’interesse per l’adesione, e il tutto si tradurrebbe poi in risparmi sulla bolletta di casa per le famiglie partner. Il quartiere si affida ad alcuni professionisti e tecnici residenti nel comprensorio, e ad oggi siamo riusciti ad aggregare in questo percorso una decina di soggetti, ma che ci auguriamo possano essere anche di più, fra loro ci sono membri del consiglio di quartiere, piccoli imprenditori e direttori di banca. Proprio per far crescere questa Comunità energetica solidale, il quartiere ogni mercoledì organizza un incontro aperto per illustrare progetto, funzionamento dell’organismo della Comunità, redigere lo Statuto costitutivo e illustrare i benefici per l’autoproduzione di energia pulita».
Come funziona
All’atto pratico funziona così: all’interno dell’organismo della neonata Comunita enegetica i soggetti aderenti acquisiscono energia sostenibile per il 30-40% direttamente dall’impianti mentre la parte restante continua ad essere erogata dal fornitore nazionale dell’energia ed è soggetta alle normali tariffe.