Pesaro, non paga la cocaina e scatta il raid punitivo: il pm chiede la condanna di pusher e cliente insolvente

Pesaro, non paga la cocaina e scatta il raid punitivo: il pm chiede la condanna di pusher e cliente insolvente
Pesaro, non paga la cocaina e scatta il raid punitivo: il pm chiede la condanna di pusher e cliente insolvente
di Luigi Benelli
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Martedì 9 Maggio 2023, 02:00 - Ultimo aggiornamento: 11:14
PESARO I tentativi di investire il cliente per avere i soldi della droga. Poi le botte col bastone per le dicerie sulle sue relazioni extraconiugali. A processo finiscono il presunto spacciatore e il cliente. Secondo l’impianto accusatorio un 58enne residente a Pesaro, di origini campane, pretendeva da un 47enne pesarese il pagamento della somma dovuta per la cocaina, circa 1800 euro. 


Le minacce


Il pusher era pronto anche a una dilazione, ma dall’altra parte i soldi non arrivavano. Così avrebbe iniziato prima con le minacce di morte poi con i fatti. «Ti sparo nelle gambe, ti butto sotto con la macchina così mi ridai i soldi dell’assicurazione». Ma non è tutto, perché avrebbe anche tentato di investirlo mentre questi era in bicicletta in via Belgioioso. Finchè, il 47enne avrebbe pagato il debito. Ma la storia si sarebbe ripresentata in fotocopia qualche mese dopo, con il debito questa volta arrivato a oltre 3000 euro per via di acquisti settimanali.

E le intimidazioni crescevano, fino alle minacce di dar fuoco al locale dove il cliente lavorava. Tanto da arrivare a cospargere il negozio e la vittima di benzina e minacciare di appiccare l’incendio. Poi l’inseguimento fino ai colpi in faccia e nel corpo con un bastone giudicati guaribili in 90 giorni. Ma i carabinieri erano in zona ed erano intervenuti per fermare il 58enne. Che ora è a processo per tentata estorsione, lesioni e cessione di sostanze stupefacenti. Una spedizione punitiva tanto da essere accusato di porto di oggetti atti a offendere come una mazza da baseball, un bastone, un coltello da cucina, due fascette di plastica. Il tutto non solo per il debito di droga, ma per presunte dicerie su relazioni extraconiugali che il pusher avrebbe avuto con una ex del cliente. 


Lo spaccio


Fatto mal digerito per il quale voleva un chiarimento. Il 47enne invece è finito a processo con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti visto che avrebbe ricevuto diversi quantitativi di cocaina non destinati a uso personale. Ieri il pubblico ministero ha chiesto 2 anni per il 58enne e un anno per il cliente. L’avvocato Marco Defendini, difensore per presunto estortore, contesta gli addebiti.
 

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