Barista ossessionato da una 13enne, la perseguita e danneggia le auto dei genitori: condannato a 3 anni (il pm aveva chiesto 20 mesi)

Barista ossessionato da una 13enne, la perseguita e danneggia le auto dei genitori: condannato a 3 anni
Barista ossessionato da una 13enne, la perseguita e danneggia le auto dei genitori: condannato a 3 anni
di Luigi Benelli
3 Minuti di Lettura
Giovedì 20 Aprile 2023, 01:25 - Ultimo aggiornamento: 16:39

PESARO - Per lui quella ragazzina era un’ossessione. Tanto da evadere i domiciliari per cercarla. Ieri la sentenza con rito abbreviato per un 31enne pesarese invaghitosi di una 14enne: è stato condannato a 3 anni, il pm aveva chiesto 20 mesi. L’uomo ha perseguitato per lungo tempo l’adolescente. Appostamenti, messaggi in cui le mandava le foto di gesti di autolesionismo, pedinamenti. 


L’aprile 2022


Fino al giorno dell’arresto, nell’aprile 2022.

Per lui l’accusa era stata di atti persecutori nei confronti della ragazzina e di una sua amica, nonchè di danneggiamenti. Tutto aveva avuto inizio nel luglio del 2021 quando la 14enne era capitata nel bar dove lui lavorava. L’uomo, che aveva il doppio della sua età (all’epoca poi era 13enne), ne era rimasto ossessionato iniziando a perseguitarla. Sin da subito le aveva promesso che era pronto a “fare dei casini per lei”.

La chiamava ripetutamente anche oltre 50 volte in una stessa giornata. Di più: le aveva anche mandato immagini e video che lo ritraevano mentre si procurava gesti di autolesionismo per questo amore non corrisposto. Gesti che neanche a dirlo, turbavano profondamente la ragazzina. E poi pedinamenti e appostamenti di giorno ma anche di notte e non solo rivolti alla minorenne ma anche ai suoi genitori. In due occasioni si era persino accanito contro l’auto dei familiari tagliando le gomme a quella della madre e imbrattando con una bombola spray i vetri di quella del padre. Arrivando anche a minacciarlo. Episodi che hanno procurato un forte stato d’ansia nella ragazzina tanto da modificandone anche le abitudini di vita, talvolta fino a farle rinunciare alla scuola. In un caso erano intervenute le forze dell’ordine. Vari e vani i tentativi di dissuaderlo perché lui avrebbe detto: «Ormai è troppo tardi, devo andare in fondo a questa storia».

Finchè lo scorso aprile lui si era appostato ancora sotto casa, così i carabinieri lo hanno arrestato per atti persecutori aggravati dal fatto di averli commessi contro una minorenne. Per l’accusa c’erano gravi indizi di pericolosità sociale, desunti anche dal fatto che il giovane ha avuto precedenti legati alla sua ex, che avrebbe percosso. Il 31enne era stato posto agli arresti domiciliari. Ma a maggio lui era evaso per andare a cercarla. Aveva utilizzato il permesso per vedere la psichiatra, ma dopo la visita ha fatto una deviazione ed è stato visto sotto casa del padre di lei. 


Parte civile


Così è scattato un nuovo arresto. Il giovane è difeso dall’avvocato Alberto Bordoni. La ragazzina si è costituita parte civile tramite l’avvocatessa Liuba D’Angeli. La richiesta di risarcimento depositata è di 80mila euro per la minorenne e 30 mila per ciascun genitore. È stato riconosciuto un vizio parziale di mente e il pm ha chiesto 20 mesi. Il giudice l’ha condannato a 3 anni e 60 mila euro di risarcimento alla ragazza e ai suoi genitori.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA