Alex, dopo 9 anni svolta sull’incidente: un testimone ha visto un’auto fuggire. Caso riaperto

Alex, dopo 9 anni svolta sull’incidente: un testimone ha visto un’auto fuggire. Caso riaperto
Alex, dopo 9 anni svolta sull’incidente: un testimone ha visto un’auto fuggire. Caso riaperto
di Milena Bonaparte
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Domenica 5 Marzo 2023, 04:10 - Ultimo aggiornamento: 23:51

PESARO  - Trovato il testimone chiave che 9 anni fa avrebbe visto fuggire a bordo di un’auto nera il pirata della strada riaprendo di fatto la causa legata allo schianto che ha ridotto in sedia a rotelle Alessandro Moneti, l’imprenditore agricolo di 26 anni che domani rischia di restare senza casa per il secondo ordine di sgombero dell’abitazione, confiscata e venduta all’asta, intimato dal tribunale. 

 
Le spese


Una sorta di ”cold case”, quello dell’incidente stradale al quale è sopravvissuto per miracolo il giovane disabile, rimasto finora senza prova alcuna, tanto meno colpevoli e risarcimenti del danno.

Una mancanza di indennizzi che ha messo i Moneti sul lastrico per le altissime spese della riabilitazione del figlio. Il riavvio del caso si deve all’avvocato Domenico Musicco, noto penalista di Milano esperto di infortunistica stradale e risarcimento danni, opinionista televisivo e presidente dell’Associazione familiari e vittime della strada, che da circa sei mesi assiste la famiglia Moneti. Il legale ha sottoposto la testimonianza al giudice del tribunale che ha autorizzato nuove indagini. 


La novità


Si tratta di verificare la possibilità di un maxi indennizzo per le gravissime lesioni causate dal conducente di un’auto nera, in quell’alba maledetta del 25 maggio 2014 in via Gradara, che ha travolto Alessandro in sella allo scooter, si è fermato a pochi metri dall’urto, vedendo il ragazzo riverso sull’asfalto, ed è poi fuggito via senza prestargli soccorso. Almeno così racconta il giovane testimone oculare che però dice di non aver avuto il tempo di prendere la targa dell’auto pirata. Lo stesso giovane che avrebbe chiamato il 118 con Alessandro agonizzante a terra. Una dichiarazione decisiva intercettata dall’avvocato Musicco insieme alla famiglia Moneti. Il 18 maggio è stata fissata l’udienza per raccogliere la testimonianza che, se il giudice la considererà attendibile, verrà assunta come prova decisiva.

«Alla luce di queste novità la procedura si è rimessa in moto - spiega Musicco -, un barlume di speranza per il risarcimento. Sarà chiamato in causa il Fondo di garanzia per le vittime della strada gestito dalla Consap, la concessionaria dei servizi assicurativi. In questi casi l’indennizzo dovrebbe superare 1 milione di euro». Il testimone sarebbe un ragazzo che abita nella zona dell’incidente. «Adesso per il clamore mediatico della vicenda ha avuto forse uno scrupolo di coscienza e si è fatto avanti. Il risarcimento viene assegnato solo in presenza di prove e finora le indagini sono state approssimative». I Moneti hanno preso contatti con l’avvocato Musicco attraverso amicizie in comune: «Erano disperati - racconta il penalista -, nessuno aveva visto niente, teoricamente il ragazzo poteva essere caduto in scooter da solo, così ci siamo subito mossi e abbiamo trovato la testimonianza che mancava, grazie a un gesto di altruismo». 


L’altro fronte


Sul fronte invece dell’esecuzione immobiliare di domattina, il secondo legale dei Moneti, l’avvocatessa Emanuela Peruzzini, ha presentato al giudice un’istanza di rinvio di tre mesi. E una richiesta simile è partita pure dai servizi sociali del Comune. La famiglia ha anche offerto alla nuova proprietaria un deposito cauzionale per aiutarla a pagare l’affitto. 

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