Attacco dell'Isis a Giacarta
Sei marchigiani nell'inferno

Attacco dell'Isis a Giacarta Sei marchigiani nell'inferno
di ​Luca Senesi
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Giovedì 14 Gennaio 2016, 21:50 - Ultimo aggiornamento: 15 Gennaio, 10:39

PESARO - Anche Pesaro con gli occhi puntati sugli attentati a Giacarta.


Nella capitale dell'Indonesia infatti si trovavano almeno sei pesaresi al momento degli attacchi terroristici da parte dell'Isis: Silvia Ginepro, il marito Cesare Paci, i loro tre figli e Francesco D'Ovidio. Nessuna conseguenza per loro, che ovviamente si conoscono, che hanno subito tranquillizzato i familiari ancor prima che in Italia di fatto si conoscesse la notizia.

Lontanissima dal luogo delle esplosioni e dalle sparatorie Silvia Ginepro e famiglia, relativamente più vicino Francesco D'Ovidio. Ovviamente giornata di grande tensione per entrambe le famiglie a causa degli attentati che si sono succeduti.

Una bomba infatti è scoppiata nella zona delle ambasciate, dove si trovava ieri intorno alle 14 (le 7 di mattina in Italia) Francesco D'Ovidio, 44 anni, figlio di Silvana Ratti è infatti impegnato come funzionario in un’associazione umanitaria per i diritti internazionali del lavoro.

Il primo pensiero a pochi minuti dall’attentato è stato per sua moglie (che vive a Pesaro insieme ai loro bambini) e per sua madre che ha subito contattato al telefono anticipando ciò che avrebbero poi visto nei servizi dei telegiornali.

Solo echi degli attentati invece per Silvia Ginepro, 44 anni, a Giacarta dallo scorso agosto, figlia di Sergio storico ex commerciante di abbigliamento con un negozio in via Rossini.

In questo caso padre e figlia si sono scambiati rassicurazioni e informazioni praticamente il tempo reale attraverso skype.

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