Palazzo Perticari sempre sold out, l'imprenditore mecenate si commuove

Palazzo Perticari sempre sold out, l'imprenditore mecenate si commuove
Palazzo Perticari sempre sold out, l'imprenditore mecenate si commuove
di Elisabetta Marsigli
4 Minuti di Lettura
Domenica 23 Ottobre 2022, 05:00

PESARO  - Che fosse un momento “storico” per la nostra città era stato chiaro fin dall’inizio, ma la riapertura di Palazzo Perticari ha scatenato nei pesaresi anche qualcosa di più: un interesse e una appartenenza alla storia cittadina senza precedenti. È stupito ed emozionato l’autore del restauro, l’imprenditore Franco Signoretti, patron di Xanitalia, per questa reazione e, dopo le due giornate del Fai, con oltre 1000 prenotazioni, ha deciso di aprire le porte di questo incredibile gioiello anche in questo weekend con un nuovo sold out. «Questo desiderio di assistere e partecipare alle visite al palazzo mi riempie di gioia e orgoglio - commenta commosso - non avrei mai immaginato una cosa simile, non nella misura in cui sta avvenendo».

 
Non chiamatelo mecenate
Il palazzo signorile che è noto per essere stato la dimora, a inizio Ottocento, di Giulio Perticari e della moglie Costanza Monti, è tornato a nuova vita grazie al progetto di recupero del nuovo suo proprietario e mecenate, inteso fin da subito come un bene da restituire alla città, alla comunità e alle sue diverse e stratificate vicende, che hanno al loro centro il contributo essenziale dei protagonisti della nobile famiglia Perticari.

Per oltre 13 anni il palazzo è stato totalmente nascosto dalle impalcature necessarie al restauro, ma l’idea di Signoretti è sempre stata quella di condividere uno spazio così prestigioso con la comunità, dando rilievo sia alla fruibilità della sua collezione, ma anche ad una biblioteca con oltre 40.000 volumi dedicati all’arte che diventerebbe la terza in Italia dopo quelle di Roma e Firenze, nonché ad una casa editrice che offrisse a studiosi e studenti la possibilità di pubblicare le loro ricerche, ma anche realizzare sale espositive, dedicate alla memoria di Costanza Monti, da condividere con l’Amministrazione comunale.

«Attualmente sto rivedendo tutti i mie pensieri: se la città se lo sente così suo bisogna fare in modo che ne possa usufruire il più possibile. Ho notato che oltre alla curiosità, c’è la gioia di un nuovo coinvolgimento verso un bene storico, qualcosa di molto profondo, vissuto con affetto e vicinanza. Il mio progetto coinvolgeva un ambito strettamente culturale, ma oggi guardo al futuro di questo palazzo con uno atteggiamento diverso». Sono anni che Franco Signoretti è protagonista della scena culturale pesarese: dal sostegno all’Orchestra Sinfonica Rossini, alla partecipazione (tramite Confindustria) con Xanitalia insieme alla Tvs di Giuseppe Bertozzini, al restauro del fanciullo della Pala del Barocci a Urbino. Non ama essere chiamato “mecenate”, ma è indubbio che la sua passione è immensa: «Quello che più mi dispiace è non aver fatto studi d’arte. La mia passione per l’arte è nata verso i 30 anni, anche se mi sono sempre sentito attirare da questo mondo, fin da ragazzo. Non c’è stato un momento preciso che ha scatenato “la malattia”, diciamo che ho seguito il mio istinto e le mie vocazioni». 


Arrivederci a dicembre
Poi prosegue: «Sono tante le persone che fanno cose importanti e non mi sento l’unico. È un mondo affascinante e ammiro chi riesce ad avere il linguaggio giusto per descrivere le opere e per tesserne legami storici. Da qui il mio desiderio di dare mezzi per fare studiare le persone, per permettere loro di approfondire le ricerche e riuscire a vederne pubblicati i risultati. Un lavoro che richiede dedizione, pazienza e tanta passione». Di sicuro ci saranno altre occasioni per visitare il palazzo, soprattutto a dicembre, mentre Signoretti e il comitato scientifico stanno prendendo in considerazione nuovi progetti che affiancheranno quelli iniziali.
 

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