Montelabbate, dà fuoco al giubbotto del rivale e lo colpisce con un bilanciere da palestra: «Così sono finito nel mirino di uno stalker»

Montelabbate, dà fuoco al giubbotto del rivale e lo colpisce con un bilanciere da palestra: «Così sono finito nel mirino di uno stalker»
Montelabbate, dà fuoco al giubbotto del rivale e lo colpisce con un bilanciere da palestra: «Così sono finito nel mirino di uno stalker»
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Mercoledì 25 Ottobre 2023, 02:45 - Ultimo aggiornamento: 11:40
PESARO Lo scontro al bar, il giubbotto dato alle fiamme e i messaggi di minaccia al rivale in amore. Ieri mattina la testimonianza in aula di un 44enne di Montelabbate presunta vittima di stalking da parte di un 51enne di Montelabbate. Una amicizia che si è rotta nel momento in cui il 44enne avrebbe avuto una relazione con la stessa donna con cui era stato l’imputato.  

Una cosa per lui difficile da accettare tanto da iniziare a mandare una lunga serie di messaggi con minacce anche esplicite. «Ti ammazzo». La vittima ha raccontato anche di frasi come: «Ti rompo le gambe. Ti trovo. Nessuno l’ha passata lisci con me». Dalle parole si sarebbe passati ai fatti, per ben due volte nello stesso giorno: mattina e sera. L’uomo aveva visto il suo “rivale” al bar così lo avrebbe colpito con un pugno. La vittima aveva trovato riparo nel bar dove aveva chiamato i carabinieri. Ma in questo frangente l’aggressore gli aveva rotto il telefono e aveva dato fuoco al giubbotto che la vittima aveva lasciato fuori nel trambusto. Il 44enne era finito in ospedale con 5 giorni di prognosi. Tornato al bar la sera, un nuovo incontro. «Mi diceva di appartarci, di andare a parlare da soli, ma non volevo».

Il bilanciere da palestra scagliato

Così il rivale avrebbe preso un bilanciere da palestra e l’aveva scagliato contro la vetrina del locale per intimidirlo, poi la colluttazione.

Ma l’avversario è abile nelle arti marziali, una cintura nera, e avrebbe avuto la meglio. Tanto che l’imputato era stato portato via con il 118. La vittima si era spaventata a tal punto da rifugiarsi a casa del padre, temendo per la sua incolumità. «Dopo l’aggressione ho cambiato stile di vita, avevo paura – ha raccontato in aula - Non uscivo e mi guardavo le spalle». Fino alla scelta di cambiare aria e trasferirsi prima in Piemonte e poi in Veneto per fare lavori agricoli. Sarebbero arrivati altri messaggi: «Non ti ammazzo, ma ti piego le gambe dall’altra parte». Per queste condotte l’uomo è stato denunciato per atti persecutori, minacce e possesso d’arma impropria. Ad aprile del 2022 era scattata la misura cautelare del divieto di avvicinamento al suo rivale. Così l’uomo è rientrato nel pesarese. Il 44enne si è costituito parte civile sostenuto dall’avvocatessa Francesca Paradisi che ha chiesto 15 mila euro di risarcimento. L’imputato è difeso dall’avvocato Andrea Marcelli, sarà sentito a gennaio e fornirà la sua versione dei fatti. 

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