A Marche Nord il maggiore carico dei malati Covid, più difficoltà per il pronto soccorso già in affanno

L'azienda Marche Nord sopporta il maggiore carico di malati Covid
L'azienda Marche Nord sopporta il maggiore carico di malati Covid
di Lorenzo Furlani
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Venerdì 10 Dicembre 2021, 02:40

PESARO - Come nella seconda e nella terza ondata della pandemia, essendo l’azienda ospedaliera che più tempestivamente nella regione ha potenziato le terapie intensive finanziate dal Governo dopo la prima violenta insorgenza di infezioni di Covid-19, anche in questa recrudescenza dei contagi Marche Nord sopporta il maggior carico di ricoverati nella rete ospedaliera regionale. E questo ha un riflesso sul lungo stazionamento dei pazienti No Covid al Pronto soccorso, perché è più difficile reperire posti letto liberi negli altri reparti ospedalieri. 

Attesa anche di 80 ore
Tale stazionamento, che in certe contingenze è di 40/50 ore e può raggiungere anche il picco di 80 ore entrando così il paziente nel quarto giorno di attesa, è un indice significativo (e al tempo stesso una concausa) delle difficoltà logistico operative del reparto di frontiera di Marche Nord, che soffre di una carenza di personale ormai cronica: basti pensare che dal dicembre scorso i medici in servizio al pronto soccorso sono calati del 37,5%: erano 40 (già nella stagione Covid) e ora sono 25, per ragioni contingenti o funzionali come quattro pensionamenti, un lutto per una grave malattia non Covid, scelte professionali di maggior gratificazione e dimissioni per burnout, ovvero per persistente stress lavorativo. Un’emergenza acuta che richiede risposte immediate perché per questa carenza di personale, come informa il responsabile del pronto soccorso di Marche Nord, ancora non sono coperti alcuni turni di servizio nel periodo natalizio nel presidio di Fano.

I malati della pandemia sono 62
Secondo il bollettino quotidiano del servizio salute della Regione ieri erano ricoverati nei reparti Covid dell’ospedale San Salvatore 62 pazienti: 18 in terapia intensiva, 24 in semintensiva, 17 nei reparti non intensivi e 3 nell’ostetricia dedicata alle mamme positive al Covid-19. Complessivamente il 43,4% dei 143 ricoverati Covid nelle Marche. L’azienda Ospedali riuniti di Ancona ieri ne contava 34 (23,7% del totale). Siamo ancora lontani dal picco di 201 ricoveri di malati di Covid-19 a Marche Nord del marzo scorso (di cui allora 28 parcheggiati al Pronto soccorso), ma proprio la settimana scorsa è stata aperta a Pesaro la seconda terapia intensiva, su input della Regione, per cercare di non sforare la soglia di allarme dell’occupazione delle terapie intensive, che può introdurre alla cosiddetta zona gialla con misure territoriali di restrizione sociale (in realtà ora la percentuale di occupazione dei posti letto è salita al 12% e nell’area medica all’11,6%). «Hanno adottato una soluzione molto flessibile tra posti letto di rianimazione e di sub intensiva - sottolinea Umberto Gnudi, responsabile del pronto soccorso - che permette di adeguare il trattamento alla condizione clinica del paziente.

Però viene utilizzato personale che è stato recuperato da un reparto cosiddetto pulito e quindi l’ospedale ha perso dei posti letto puliti per garantire dei letti Covid».

Se ne vanno anche gli infermieri
E per questo si acutizza il problema dello stazionamento al Pronto soccorso, che non solo è un motivo di disagio per i pazienti in attesa di ricovero a causa dei più bassi standard logistici e di privacy ma lo è anche per gli operatori chiamati a svolgere mansioni che non competono loro, come quelle dell’igiene personale dei malati, mentre devono rispondere all’emergenza. E questo in particolare è il motivo del trasferimento o dell’uscita dall’azienda di diversi infermieri. La congestione si forma soprattutto nei weekend, tanto che lunedì mattina al Pronto soccorso di Pesaro c’erano 28 pazienti, di cui 18 in attesa di ricovero. Influisce su questo intasamento ovviamente la ristrutturazione dei servizi dell’emergenza urgenza compiuta per la carenza del personale che ha portato all’eliminazione della medicina d’urgenza a Fano (aveva 12 posti letto) e dell’osservazione breve da 6 posti letto a Pesaro e a Fano. Al Santa Croce ora è operativa un’osservazione temporanea con 12 letti mentre a Pesaro resta la medicina d’urgenza con 13 letti.

Le soluzioni urgenti da attuare
Le soluzioni urgenti annunciate dall’azienda Marche Nord, su indicazione dell’assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini, si riferiscono all’impiego al Pronto soccorso di medici di altri reparti, che comunque nella stagione pandemica sono ugualmente sotto pressione. Perciò da ieri è stata sospesa di nuovo l’attività chirurgica programmata a Marche Nord e in più si destineranno parzialmente al reparto di frontiera particolarmente in sofferenza i nuovi assunti di specialità compatibili con l’emergenza. Tuttavia, al Pronto soccorso dicono che ancora non è arrivato alcun rinforzo. E ci sono da coprire, appunto, i turni di Natale.

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