PESARO Verso la richiesta di perizia psichiatrica. Michael Alessandrini, 30 anni di Pesaro, è in stato di fermo in Romania per l’omicidio di Pierpaolo Panzieri. Ha ammesso davanti al giudice di Timisoara di aver ucciso l’amico. Un dato da cui parte anche l’avvocato Salvatore Asole, nominato difensore di fiducia dell’indagato dalla famiglia. Al suo fianco ci sarà il criminologo Ezio Denti, noto a livello nazionale per aver difeso Massimo Bossetti, condannato per l’omicidio di Yara Gambirasio. L’avvocato Asole sottolinea: «Partiamo dal fatto che Michael è l’esecutore materiale dell’omicidio. Ma in questo caso non darò nulla per certo. Voglio capire cosa ha armato la sua mano, qual è stato il movente e se possa aver reagito a qualcosa pur dando atto che si tratta di un omicidio non giustificabile che sta facendo soffrire delle famiglie».
La prima mossa
Poi la prima mossa. «Se la procura non chiederà la perizia psichiatrica lo faremo noi sulla scorta di quanto emerso fino ad ora rispetto alle sue fragilità, debolezze, instabilità psichiche. È chiaro che se dovesse emergere questa alternativa non sarebbe imputabile e non potrebbe affrontare un processo ordinario.
Certezze e dubbi
Al momento non è neppure chiaro se il coltello trovato addosso ad Alessandrini sia l’arma del delitto, anche se è molto probabile. Dunque anche questo è un altro aspetto che le autorità italiane vogliono acquisire. E’ stato trovato con il telefono della vittima, spento, un’arma da taglio e con i vestiti ancora sporchi di sangue. Una lunga e rocambolesca fuga che è stata fermata in Romania, in area Schengen. Anche il biglietto dell’autostrada era sporco di sangue. Nella serata di mercoledì l’uomo era stato condotto alla Procura della Corte d’Appello di Timisoara per la conferma del mandato d’arresto europeo per l’estradizione in Italia. I tempi tecnici potrebbero essere rapidi. Si parlerebbe di una decina di giorni per avere Alessandrini in Italia a disposizione di pm e giudice. Una volta qua sarà portato in carcere e ci sarà l’interrogatorio di garanzia in cui il presunto omicida risponderà alle domande del pubblico ministero e forse chiarirà il movente dell’omicidio. Sarà da capire anche la strategia difensiva anche rispetto a una possibile perizia psichiatrica. La madre di Alessandrini ha riferito che il figlio aveva avuto «problemi sin da bambino. Nella struttura sanitaria di via Nanterre Michael da piccolo gli avevano riscontrato dei disturbi comportamentali».
Lunedì l’autopsia
Su questo passaggio da una prima verifica non esisterebbero atti ufficiali di prese in carico da parte di strutture sanitarie o Tso rispetto al disagio psichico. Intanto è stata fissata l’autopsia per le 15,30 di lunedì, un esame che chiarirà alcuni aspetti della morte, l’arma utilizzata. Le indagini sul delitto di via Gavelli sono state risolte in 30 ore grazie al coordinamento tra procura e polizia rappresentati dal pm Silvia Cecchi, dal questore Raffaele Clemente e dal dirigente della squadra mobile Paolo Badioli. Il procuratore capo Cristina Tedeschini ne ha elogiato la professionalità.