Il Comune di Pesaro darà in gestione Villa Molaroni per 10 anni

Il Comune di Pesaro darà in gestione Villa Molaroni per 10 anni
Il Comune di Pesaro darà in gestione Villa Molaroni per 10 anni
di Miléna Bonaparte
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Giovedì 2 Marzo 2023, 06:55

PESARO La signorile dimora in stile liberty dei primi del Novecento, il parco con piante secolari di quasi un ettaro, la civiltà marinara attraverso la storia del porto e delle sue attività documentata in un museo. Villa Molaroni, in via Pola dove un tempo fioriva la Città giardino, è tutto questo. Uno scrigno di cultura e memorie che merita più attenzione, anche dal punto di vista turistico, per uscire dalla zona d’ombra. Ecco perché i riflettori del Comune, proprietario del complesso, si sono accesi in questa direzione nel work in progress per Pesaro capitale 2024 e Capitale europea 2033. 


Un po’ di storia


È stato aperto un bando per trovare una società, un ente, un’associazione o un privato che abbia interesse a gestire il Museo della marineria Washington Patrignani, la villa realizzata nel 1924 da Giuseppe Molaroni e il parco. Per avanzare i progetti di valorizzazione c’è tempo fino al 31 marzo. Mentre l’affidamento dei servizi e delle attività, attraverso una concessione in uso, durerà dieci anni. In termini tecnici quello varato dalla giunta è un avviso pubblico per la raccolta di manifestazioni d’interesse e sono richiesti moduli compilati, documenti e proposte di gestione da inviare a comune.pesaro@emarche.
Non è una novità in assoluto, nel 2003 infatti il Comune ha stipulato una convenzione con la Renco per ristrutturare l’edificio, valorizzare il Museo della marineria e guidare le attività. 


Il nuovo affidamento a soggetti esterni prevede un piano per l’offerta di servizi museali, rivolti all’ampio target di giovani, famiglie, anziani e turisti, che prevedono la custodia e l’apertura al pubblico della struttura, la tutela delle collezioni, la didattica, i laboratori e le visite guidate. Sono richieste inoltre le iniziative culturali di ricerca, formazione ed editoria (il museo pubblica i quaderni Rerum Maritimarum), più quelle divulgative come seminari, conferenze e letture, e di valorizzazione della villa e del parco. ”L’uso degli spazi, i beni in custodia, i servizi e le attività saranno disciplinati da una convenzione - si legge nel bando -, attivando collaborazioni con soggetti e istituzioni sia pubblici sia privati nell’ambito del dinamico contesto culturale che la città esprime”. 
 


Non sono stati indicati gli aspetti economici per lasciare che siano gli interessati a specificarli nel progetto. Una valorizzazione di Villa Molaroni anche per ”contribuire al percorso programmatico legato alla Capitale italiana della cultura 2024 e a Pesaro Capitale europea della cultura 2033”. Il soggetto al quale affidare il complesso dovrà sobbarcarsi i costi di gestione, le utenze e la manutenzione della struttura, mentre al Comune toccheranno i lavori strutturali, l’illuminazione del parco e la celebrazione dei matrimoni. (Info s.melini@comune.pesaro.pu.it). Fatta costruire dal ceramista Giuseppe Molaroni nel 1924, la villa era al centro di un parco di aceri, magnolie, abeti, cedri, cipressi e lecci in gran parte abbattuti tra gli anni ’50 e ’60 per fare posto ai condomini. L’edificio è su tre livelli impreziosito da colonne, archi, scalinate e verande, sul tetto si apre una terrazza belvedere. 
Finestre e porte sono in rovere proveniente dalla Slovenia dove la famiglia Molaroni aveva delle proprietà.

Nel 1976 il Comune ha acquisito la villa e dal 1987 è stato allestito il Museo del mare. Dopo la chiusura dal 1995 al 2002, nell’edificio ci sono stati i lavori della Renco terminati nel 2007. Il Museo del mare è invece nato dalla passione di Washington Patrignani (1915-1999), studioso di storia e tecniche navali, che ha raccolto dai pescatori utensili e imbarcazioni. 


La passione


Un percorso, basato anche su fonti archivistiche dei secoli XV e XVIII, tra colori e simboli degli ornamenti delle barche, trabaccoli, ancore, polene, la Nave di Novilara, i mercanti, i relitti e i naufragi, le arti del porto, le antiche e nuove maniere di pescare, i maestri d’ascia e i cantieri. Hanno affiancato Patrignani nell’allestimento Renato Bertini, Umberto Spadoni, Floro e Gaetano Gennari, Giuseppe Ortolani, Paolo Pompei, Dino Rondolini. A suo tempo è stata pubblicata una guida curata dal grafico Massimo Dolcini.

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