A Fano la piazza centrale dimenticata. Rabbia dei negozianti: «Eventi altrove, qui il deserto»

I commercianti in piazza 20 Settembre
I commercianti in piazza 20 Settembre
di Osvaldo Scatassi
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Venerdì 14 Luglio 2023, 04:00 - Ultimo aggiornamento: 12:59

FANO Gli esercenti di piazza 20 Settembre si sentono snobbati dalle manifestazioni di richiamo turistico. Afferma infatti Stefano Mirisola, operatore d’area e dirigente di Confesercenti, «che la qualità e la quantità degli eventi sono calate e di parecchio negli ultimi anni». Un giudizio condiviso da alcuni suoi colleghi, che ieri mattina hanno organizzato un tavolo di protesta per chiedere all’amministrazione fanese di «restituire alla piazza la sua centralità». 


Altre location privilegiate
In altre parole gli operatori commerciali avvertono l’esigenza che il luogo sia rianimato, per di più la stagione turistica 2023 non sembra per ora baciata dalla buona stella: «Martedì scorso la città era vuota – ha detto Laura Carletti, un’esercente – A Pesaro e a Senigallia invece è pieno e se la stessa cosa non succede a Fano, è il caso che gli amministratori comunali si pongano qualche domanda e provino a darsi delle risposte».

Il bersaglio delle critiche è, nella sostanza, la diffusione degli eventi in altri settori della città murata: Pincio, rocca, bastione. 


«Poniamo una semplice domanda al Comune – ha specificato Davide Ippaso di Confesercenti – Si può avere un occhio di riguardo per il cuore pulsante del centro storico? Ciò che l’amministrazione comunale sta facendo è deleterio per le attività». Gli operatori di piazza 20 Settembre si sono dunque organizzati, chiedendo sostegno a Confesercenti, per manifestare le loro rimostranze. Hanno specificato che il problema non si evidenzia solo durante l’estate («A parte l’accensione dell’albero, a Natale si è visto ben poco») e che a loro giudizio è percepibile ormai da tempo. 


«Ben venga – ha proseguito Mirisola – che altre parti del centro storico siano riqualificate e rese più attraenti, ma l’amministrazione comunale deve garantire anche gli esercenti della piazza centrale: qui si sono fatti investimenti significativi, qui ci sono imprese locali che danno ai fanesi lavoro e servizi per tutto l’anno, qualificando con la loro attività l’intero centro storico, qui c’è un bel giro di fornitori».

Dà fastidio, in particolare, la presenza di stand durante le manifestazioni in altre aree: «Bisogna rivedere la gestione degli eventi – ha aggiunto Mirisola – perché questa spoliazione ci provoca danno. Bisogna rendere di nuovo centrali i negozi, perché ogni vetrina chiusa è un danno per la città. Gli eventi in piazza sono un vantaggio per tutti gli operatori del centro storico, perché fanesi e turisti ci arrivano a piedi, si guardano attorno, poi si gustano lo spettacolo e sono invogliati a fare altri due passi in altre zone, dove possono fare ulteriori acquisti. Ciò che non accade, secondo noi, nel caso di manifestazioni al Pincio oppure al bastione o alla rocca». 


Il calo di attenzione


Il decadimento di attenzione verso piazza 20 Settembre sarebbe confermato, sempre secondo gli operatori di zona, dalla Fano dei Cesari: «Qui la festa non si sente, non siamo stati coinvolti, neanche un addobbo che la ricordi e il Trimalcione si fa altrove. A noi operatori si chiede tanto, in cambio nemmeno lo straccio di un addobbo». All’iniziativa di protesta ha inoltre partecipato Matteo Radicchi, direttore di Confesercenti Fano.

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