Il rettore di Uniurb:«Personale formato per i controlli Green Pass. ma in diversi hanno rinunciato alla seconda dose»

Il rettore dell'università di Urbino, Giorgio Calcagnini
Il rettore dell'università di Urbino, Giorgio Calcagnini
di Eugenio Gulini
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Sabato 28 Agosto 2021, 08:56

URBINO - Dal 1° settembre al 31 dicembre 2021 gli studenti universitari devono essere in possesso della certificazione verde Covid-19 per la partecipazione alle attività didattiche e curriculari in presenza; l’obbligo del possesso del Green pass non si applica agli studenti esenti dalla campagna vaccinale sulla base di idonea certificazione medica. Le verifiche avvengono a campione e secondo modalità individuate dall’Ateneo.

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Rettore Giorgio Calcagnini: non si perderà molto tempo nei controlli e si dedicherà poco tempo alla didattica?
«L’indicazione di Governo e Ministero di ricorrere al campionamento ha, secondo me, lo scopo di essere rapidi, ma non per questo meno efficaci, nelle operazioni di controllo quando gli studenti entrano nelle nostre sedi.

Stiamo formando le persone incaricate dei controlli su come condurre il campionamento dotandoli anche di strumenti (cellulari) per la verifica del Green pass. Se il campionamento è fatto correttamente, il risultato dei controlli sarà sufficientemente preciso». 

La campagna vaccinale nell’ateneo come sta andando?
«Le notizie circolate sul possibile legame tra vaccini e alcuni sintomi sperimentati dalle persone vaccinate, soprattutto durante il richiamo fatto a fine maggio, hanno spinto molti dipendenti dell’ateneo a rinunciare alla seconda dose. Poi non abbiamo informazioni su quanti, soprattutto docenti, si sono vaccinati nelle regioni di residenza diverse dalla Marche».

Quali misure e servizi vengono garantiti?
«Diamo la possibilità per chi decide di non vaccinarsi o non può venire a Urbino di seguire le lezioni a distanza. Nell’ultimo anno abbiamo anche rafforzato l’ufficio dedicato alle studentesse e agli studenti con varie forme di disabilità perché pensiamo che in periodi come questi che stiamo vivendo siano le persone più fragili ad aver bisogno di sostegno. Abbiamo confermato il limite dei 25.000 euro di Isee per l’esonero dal pagamento delle tasse di iscrizione e un 10% di sconto per chi ha un Isee compreso tra 25.000 e 30.000 euro. Abbiamo approvato già dal 2020, e in seguito aggiornato, un protocollo per svolgere tutte le attività accademiche in sicurezza che si applica a tutti gli studenti, oltre che ai docenti e al personale tecnico-amministrativo».

Uniurb, già da tempo, sta organizzando il progressivo ritorno in aula di tutta la comunità universitaria.
«Come tutti gli altri atenei italiani, la ripresa delle attività sarà in presenza ma mantenendo la possibilità di seguire le lezioni da remoto. Al momento, la capacità di utilizzo delle aule è al 50% e quindi, soprattutto per i corsi più numerosi, dovremo ancora ricorrere al servizio di prenotazione del posto in aula».

Le iscrizioni? 
«I dati più aggiornati ci confortano e mostrano un significativo aumento percentuale delle immatricolazioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Un dato che dimostra la capacità attrattiva del nostro ateneo e, credo, della città di Urbino. Ma il nostro obiettivo non è attirare il maggior numero possibile di studenti. Dobbiamo tener conto della capacità delle strutture (aule e laboratori) dell’ateneo e, eventualmente, della capacità ricettiva di Urbino. L’obiettivo è anche quello di sostenere (ad esempio mediante un confronto sull’offerta formativa esistente) i corsi di laurea più in difficoltà e che potenzialmente potrebbero attirare un numero più elevato di studenti».
 

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