Al Palio della rana di Fermignano trionfa la contrada della Torre. Nelle tre serate stimati 10mila visitatori

Al Palio della rana di Fermignano trionfa la contrada della Torre. Nelle tre serate stimati 10mila visitatori. Nella foto le contrade al via
Al Palio della rana di Fermignano trionfa la contrada della Torre. Nelle tre serate stimati 10mila visitatori. Nella foto le contrade al via
di Eugenio Gulini
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Lunedì 17 Aprile 2023, 02:55 - Ultimo aggiornamento: 18 Aprile, 07:37

FERMIGNANO - Il Palio della rana lo vince il biancoblù de “La Torre”, la contrada del centro storico e del simbolo ammiccante della città. A tagliare il traguardo della gloria annua, visto che il trofeo dello scultore Baratti di Pesaro farà bella mostra di sé per 365 giorni nelle vetrine del rione vincitore, Gregorio Clini per poco meno di mezzo metro davanti ad uno scatenatissimo Enea Toccacieli di San Lazzaro, l’ospedaletto di “Castrum Ferminii” che dava ristoro ai pellegrini, il quale ce l’ha messa tutta per difendere il gradino più alto del podio dell’edizione 2022.

Finale al cardiopalmo

Al terzo posto Mattia Monceri per San Silvestro, il “barrio” più ebbro di successi e in fondo, al quarto posto ma non sicuramente il più scarso, Fabio Gabbanini di Santa Barbara. Quest’ultima si aggiudica il “Palio dei Putti” (i piccoli hanno corso con rane meccaniche) con il guizzante “picinìn” Simone Buiciuc. 
Finale al cardiopalmo con le rane che, appena partiti i quattro finalisti, saltano che è una bellezza per gli occhi gustando, forse, l’imperversante umidità. Prende il largo Gregorio Clini che per 100 metri non ha problemi con la regina dello stagno. Dietro le spalle rinviene un velocissimo Toccacieli.

All’arrivo salti su salti delle rane ma nel rush finale è questione di centimetri. Suggella l’affermazione, dunque, Gregorio che fa esultare la propria contrada.

Le “rane supreme” di Fermignano sono scese in pista per il 57esimo Palio nonostante l’esposto diffida dell’Ente nazionale protezione animali e nonostante un Giove Pluvio particolarmente bizzoso e con strascichi di temperature gelide. C’è ormai il detto che il Palio della rana porta sempre con sé la coda del generale inverno. 

Preso d’assalto da curiosi, turisti e gitanti della domenica, la cittadina metaurense non si è fatta trovare impreparata con le sue taverne delle contrade completamente sold out. Parcheggi introvabili e auto anche a sbilenco sulle aree scoscese.

Tanti camperisti

Camper a decine in tutte le vie di Fermignano oltre all’area prevista per le loro soste. Per le tre serate si parla di una presenza che si aggira a livelli pre Covid quando si erano contate più di 10mila persone oltre i residenti cittadini. Si è festeggiato, soprattutto, il riconoscimento, da parte della Regione Marche, del titolo di “rievocazione storica” perché “l’evento rappresenta un’espressione del patrimonio identitario e culturale della comunità marchigiana e strumento di sviluppo del turismo”.


Logico il quesito: ma occorreva un “fotofinish” a pochi giorni dell’evento per le autorizzazioni visto che le polemiche, anche lo scorso anno, avevano acceso la vigilia del Palio? Non era meglio muoversi in tempo? Apprezzatissimi i costumi del corteo rinascimentale come i fuochi pirotecnici.

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