Capitale Cultura, servono più fondi: il omune va a caccia di sponsor

Capitale Cultura, servono più fondi: il Comune va a caccia di sponsor
Capitale Cultura, servono più fondi: il Comune va a caccia di sponsor
di Miléna Bonaparte
3 Minuti di Lettura
Domenica 26 Marzo 2023, 06:20 - Ultimo aggiornamento: 11:24

PESARO  - Gli eventi della kermesse cominciano a riempire il cartellone, ma nelle casse del Comune non si vede ancora un euro. Tardano i finanziamenti del Ministero e della Regione per la Capitale italiana della cultura 2024, mentre serve liquidità per i contratti e gli incarichi della macchina organizzativa. 

 
L’Amministrazione è quindi costretta ad anticipare di tasca propria 1 milione di euro dell’atteso trasferimento statale, ma anche ricorrere agli sponsor perché il budget sarebbe risicato, dal momento che a Pesaro è assegnata solo la metà del contributo, vale a dire 500 mila euro, mentre il resto viene ripartito fra tutti i Comuni della provincia.

C’è chi parla di procedura abituale, ma è altrettanto normale preoccuparsi. 


La variazione


Nel consiglio comunale di domani pomeriggio, convocato per le 16, sarà votata una variazione al bilancio preventivo 2023-2025 per l’applicazione di quote vincolate dell’avanzo di Amministrazione come anticipo del trasferimento del ministero della Cultura per le celebrazioni di Pesaro 2024 pari a 1 milione di euro, suddivisi in due tranche, 800 mila nel capitolo 2023 e 200mila per l’anno della Capitale. «Una manovra di prassi - fa notare il presidente del consiglio comunale Marco Perugini -. Stiamo aspettando anche il sostegno economico della Regione, che potrebbe aggirarsi intorno ai 500mila euro rispetto ai 900mila preventivati, perché vorrebbe finanziare anche Ascoli che non ha vinto. Sono cominciate le attività previste per l’evento, ma se la Regione non ci trasferisce i soldi promessi dobbiamo fare tutto da soli, oppure ricorrere ad altre forme di finanziamento». 


Il budget


Un budget stringatissimo che deve fare ricorso anche gli sponsor, ai contributi di istituzioni pubbliche e private, e ai biglietto d’ingresso per alcuni eventi. Questo appunto perché metà del milione che deve arrivare dal ministero della Cultura verrà destinato al resto della provincia, cioè a ognuno dei 47 Comuni (50 tolti Pesaro, Fano e Urbino) avrà poco meno di 10.000 euro. «È evidente che andranno attivati sistemi di partecipazione, collaborazioni pubbliche e private, sponsorizzazioni per accrescere la cifra sulla quale contare», hanno ribadito gli amministratori interessati durante il summit di Fonte Avellana con gli operatori del territorio dell’Unione montana del Catria a Nerone.


La variante di domani in consiglio comunale è «un impegno di spesa con il quale andiamo a inserire in bilancio, anticipandole, le risorse ministeriali che arriveranno per Pesaro 2024 - spiega Andrea Nobili, assessore al Rigore -. Questo perché, anche se le celebrazioni inizieranno ufficialmente il 1° gennaio prossimo, la città ha necessità di avviare la contrattualizzazione degli eventi che riempiranno il territorio. Anticipare le risorse statali è una procedura abituale per le capitali della cultura che possono vantare bilanci sani e permette di avviare le azioni formali necessarie alla programmazione del 2024». 


Un acconto al quale se ne affiancano diversi altri da mettere in bilancio relativi a risorse esterne, nella variazione non figurano somme provenienti dal Comune, «che inseriamo in una finanza che continua a essere sempre in ordine - precisa l’assessore Nobili - e che si arricchisce di contributi che premiano le progettualità dell’amministrazione». 
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA