Benedizione vietata a scuola, ecco l'ordinanza comunale di Montegrimano. Il preside: «Non decido io, creato un caso divisivo»

Il sindaco Elia Rossi e l'ordinanza
Il sindaco Elia Rossi e l'ordinanza
di Eugenio Gulini
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Sabato 30 Marzo 2024, 02:45 - Ultimo aggiornamento: 1 Aprile, 15:30

MONTEGRIMANO Niente benedizione a scuola? Il sindaco Elia Rossi emette un’ordinanza perchè il rito si svolga. Così la polemica sulla benedizione pasquale per gli alunni delle elementari e medie dell’Istituto Comprensivo Raffaello Sanzio con sedi a Montegrimano, Mercatino Conca e Monte Cerignone nel paese delle terme si arroventa.

La procedura

Parla il presidente dell’istituto e senza sottrarsi dall’esprimere la propria opinione rivela che la mancata autorizzazione è stata un fatto tecnico. «Il caso è diventato più di grave quello che è – replica il dirigente Flavio Bosio – In realtà l’autorizzazione per gli atti di culto all’interno degli istituti scolastici non è del dirigente ma del Consiglio d’Istituto che rappresenta la Comunità scolastica.

Per far questo ci vuole una formale richiesta al Consiglio d’Istituto. Richieste per la benedizione pasquali alla scuola non ne sono arrivate».

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  Dunque la richiesta telefonica del sindaco rivolta al preside non ha ottenuto l’autorizzazione . «Prendo atto - aggiunge Bosio - che si è costruito un caso, che sarebbe potuto scoppiare anche nell’eventualità di una decisione diversa. Comunque, ribadisco, che non è stata effettuata la procedura corretta per chiedere questa possibilità in orario extrascolastico anche se non ho problemi a dire che personalmente non condivido l’idea della benedizione pasquale nelle scuole».

Quanto all’ordinanza emessa dal sindaco Bosio aggiunge: « Io faccio il preside, non il sindaco. L’autorizzazione del Consiglio d’Istituto non c’è, la comunità scolastica non ha trattato questa tematica, non vedo ora perché il dirigente scolastico o il sindaco possa decidere se fare o non fare una cosa che alla luce di quanto accade è divisiva, altrimenti non saremmo qui a parlarne. A volte le regole della scuola non sono conosciute e quindi anche qualche sindaco per suoi fini propagandistici ha interesse a creare il caso».

Il diktat

Il sindaco Rossi da parte sua tira dritto e firma l’ordinanza che dispone per l’Istituto Comprensivo la celebrazione della benedizione pasquale. «L’atto - spiega il sindaco - ordina al dirigente scolastico di consentire al sacerdote il rito della benedizione pasquale (previo appuntamento concordato con il corpo docente) all’interno dell’atrio principale degli edifici scolastici di Monte Grimano anche durante l’orario dedicato allo svolgimento dell’attività didattica. A tutela e nel rispetto dei portatori di diverse culture religiose o alla laicità, sarà riconosciuto il diritto a non partecipare al momento religioso».

Il supporto

Inoltre il Comune dispone, «su eventuale richiesta del corpo docente, di un supporto di personale messo a disposizione per garantire attività alternative a chi non vorrà partecipare al momento religioso. Monte Grimano – aggiunge Rossi - ha 22 diverse tipologie di cittadini, nel senso che arrivano da 22 paesi sparsi per tutto il mondo. Abbiamo mussulmani, ebrei, cattolici e ortodossi. Montegrimano è stato sempre un punto di riferimento per l’integrazione e per il confronto tra le persone di diversa provenienza. Su questa linea abbiamo sempre fatto la benedizione pasquale come un momento di giubilo. A tutti i bambini abbiamo sempre regalato l’ovetto di cioccolata. Abbiamo sempre cercato di preservare le tradizioni specie di piccoli paesi come i nostri. Nelle fredde città si cercano logiche di fanta-tutela, vedi la chiusura della scuola per il Ramadan, scelta che però impedisci agli altri ragazzi di esercitare il loro diritto allo studio.

Nessuno stupore

«Noi facciamo il contrario - conclude Rossi - perché non va limitata la libertà delle persone, va incoraggiata. Se noi eliminiamo i momenti di confronto invece di incentivarli perdiamo la possibilità di creare momenti di festa come questo della benedizione e allentare anche quelle tensioni che si possono creare». Da parte sua il parroco don Giorgio Bernal è di parche parole: «Questi giorni con i riti pasquali ho bisogno di tranquillità e di concentrarmi. Non mi stupisce più nulla ma riconosco che c’è sempre stato rispetto per tutte le altre religioni».

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