PESARO Un colpo d'occhio spettacolare. Il cuore pulsante di Pesaro è finalmente tornato a battere nel nuovo Auditorium Scavolini. L'emozione palpabile al taglio del nastro, i sorrisi e gli sguardi finalmente distesi del sindaco Matteo Ricci e degli assessori Riccardo Pozzi e Daniele Vimini. L'emozione soprattutto sul volto di Valter Scavolini a cui l'opera deve il suo nome. Tutto questo fra oltre 1500 spettatori nelle tribune, è stata l'inaugurazione del vecchio "tempio" della pallacanestro ora consacrato ad Auditorium .
Colori simbolo
I colori: sul palco vestito dei colori di Pesaro 2024 si sono susseguiti gli interventi del sindaco Ricci, del vice e assessore alla Bellezza Vimini, dell'assessore al Fare Pozzi, ma inutile dire che l'attenzione e l'applauso più fragoroso, è stato tutto per lui, patron Scavolini.
La storia: c'è un prima e c'è un dopo nella storia di quest'opera restituita ieri alla città, e porta il nome Scavolini. Il pubblico ha regalato a Valter una vera e propria standing ovation. Sul palco saluta le istituzioni e i suoi pesaresi. «Che cosa posso dire dopo un'accoglienza così- esclama- credo che questa nuova struttura rimarrà da oggi e per sempre gioiello di Pesaro. La nostra famiglia è orgogliosa di aver dato all'hangar il proprio nome. L'aneddoto che porto nel cuore? Certamente la vittoria del primo scudetto dove Pesaro era riuscita a vincere contro una metropoli come Milano. Che dire poi della festa sul lungomare con 12 mila e 700 pesaresi? Un sogno così credo non torni mai più, ma chi vivrà e vedrà quest'opera oggi potrà ancora sognare».
L’impegno
L'impegno: nelle parole dell'assessore al Fare Riccardo Pozzi, lo sforzo dell'ultimo miglio per raggiungere un traguardo lungo otto anni. Con lui sul palco ha voluto le imprese Zolfanelli, Gambini Mario e Imp.e. il direttore dei lavori Eros Giraldi e il dirigente delle Opere Pubbliche Maurizio Severini. «Gli ultimi due anni sono stati i più tosti. La pandemia prima e l'inflazione poi. Ma grazie a questi professionisti il nuovo Palas ha cambiato pelle. Edificio omologato Coni e pronto per accogliere quasi 1500 spettatori, impianto fotovoltaico, impiantistica a prova di risparmio energetico, nuova copertura in legno, sedute e allestimenti teatrali. La complessità di un cantiere articolato. Vecchio tino ribollente di sport e musica, che ora è patrimonio della città e delle nuove generazioni».