Alla clinica di Villa Fastiggi 80 posti letto, il Comune di Fano ricorre al Tar contro il decreto della Regione

Alla clinica di Villa Fastiggi 80 posti letto, Il Comune di Fano ricorre al Tar contro il decreto della Regione
Alla clinica di Villa Fastiggi 80 posti letto, Il Comune di Fano ricorre al Tar contro il decreto della Regione
di Andrea Amaduzzi
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Giovedì 29 Febbraio 2024, 03:05 - Ultimo aggiornamento: 12:10

FANO La partita della sanità si sposta sul terreno della giustizia amministrativa. Ricorre infatti al Tar l’amministrazione fanese contro il decreto “Pareri” emanato a fine 2023 dal governo regionale, offrendone una lettura politica estremamente severa, ma contestando anche la validità tecnico-giuridica di un documento «che di fatto ufficializza l’attribuzione degli 80 posti letto alla clinica privata di Villa Fastiggi, senza ancora una volta precisare la sorte dei 50 promessi a Fano» illustra il sindaco Seri, che ha voluto accanto a sé la giunta quasi al completo (mancava solo il vicesindaco Cristian Fanesi) per dare forza ad una iniziativa allineata «con gli atti assunti durante il mio mandato, sempre orientati alla difesa della sanità fanese». 

Gli impegni mancati

«Perché poi un conto è la percezione, un altro la realtà» arringa il primo cittadino, che ammettendo che il percorso autorizzativo per la cosiddetta Cotignola 2 debba essere completato, agita però il sospetto che nei «fiumi di parole» fatti scorrere in questi anni sul tema, confluiscano anche gli impegni riaffermati 100 giorni fa in consiglio comunale dal governatore Acquaroli e dall’assessore regionale alla sanità Saltamartini.

L’istanza al Tar si fonda, in pratica, sulla mancanza del presupposto, vale a dire la stima del fabbisogno necessaria per giustificare l’assegnazione di quegli 80 posti letto, che il governo fanese teme seriamente possano concretizzare lo scippo paventato in questi mesi. E a pensare male aiuta anche la voce che vorrebbe «l’atto dirigenziale dell’Ast rimandato a dopo il voto.

Non abbiamo mai fatto questioni di campanile, dando sempre priorità ad una sanità di qualità» puntualizza ancora Seri, senza però nascondere il disappunto per la disparità di trattamento rispetto a Pesaro «che già con la sanità pubblica guadagna 33 posti, mentre ad investimenti siamo a 17 milioni contro 200», tirando poi in ballo anche il decreto Balduzzi che fissa per la dotazione di posti letto per acuti il tetto del 3 per mille rispetto alla popolazione («nella nostra provincia con 1.138 siamo già oltre e non vedo chi toglierà a qualcun altro per restituire a noi»).

Precisato che quella soglia è riferita alla sanità pubblica, restando invece impermeabile alla sanità privata non convenzionata, a via San Francesco, da dove è partita anche una richiesta di accesso agli atti, si fa notare anche l’impatto negativo che, specie sul versante di ortopedia, Cotignola 2 avrebbe sul pubblico «con professionisti stimati che potrebbero fare altre scelte».

L’agnello sacrificale

Al ruolo di «agnello sacrificale» si ribella anche l’assessore Mascarin, che punge il candidato sindaco del centrodestra Serfilippi («anziché farci i selfie, chieda al governatore Acquaroli che fine hanno fatto quei 50 posti letto»), mentre Seri mette nel mirino i Cinque Stelle «la cui coordinatrice provinciale è fanese (Marta Ruggeri ndr) e qui ha osteggiato la clinica privata, mentre a Pesaro hanno votato sì tutti. Compresi i suoi». Per l’assessore Lucarelli «Fano merita una risposta chiara», per la collega Fattori «i numeri non mentono e gli atti nemmeno. Nero su bianco ci sono solo gli 80 posti letto per Pesaro, Fano non esiste proprio».

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