La carica dei mille grida in piazza Ma la rabbia mette la mascherina

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Giovedì 29 Ottobre 2020, 05:04
LA PROTESTA
PESARO La carica del mille in piazza del Popolo contro le chiusure del Dpcm. «Fateci riaprire fino a mezzanotte e stop alle tasse per tutto il 2020», le richieste nel documento. Un minuto di silenzio per la morte dei pubblici esercizi, al quale ha fatto seguito il rumore delle voci, dei fischietti, delle trombe. Il rumore della protesta ieri mattina in piazza del Popolo a Pesaro contro le chiusure imposte dal Dpcm del Governo Conte.
Nessun eccesso
La manifestazione è stata organizzata da Fipe-Confcommercio, e ha visto una piazza, secondo i dati forniti da organizzatori e questura, con un migliaio di persone. Pubblici esercizi, imprese che si occupano di benessere fisico e psicofisico, imprese del turismo, cultura e arte. C'erano tutte le categorie colpite dal provvedimento delle chiusure e tanti altri a sostenerle. «Oggi celebriamo la rovina dell'Italia, il Dpcm del Premier Conte ci sta mettendo ko - ha detto il segretario comunale Confcommercio Davide Ippaso, il quale ha poi consegnato un documento con cinque richieste a Prefettura indirizzato al Governo, Regione e Comune: «Esonero da tasse, contributi e imposte almeno fino al 31 dicembre 2020 alle attuali condizioni del Dpcm; Fondo perduto da erogare alle aziende proporzionale alle perdite di chiusura o limitazione dell'orario di apertura dell'esercizio di attività; Ripristino dell'orario di chiusura per i pubblici esercizi all'orario ipotizzato dal precedente Dpcm, cioè alle 24; Credito d'imposta per tutti gli affitti e locazione, proporzionale al periodo di chiusura o alla limitazione dell'orario di apertura al pubblico».
Città fantasma
Ha preso la parola il segretario della Fipe-Confcommercio Pesaro-Urbino Marco Arezni: «Le attività chiedono solo di poter lavorare. La città è stata spopolata, di sera Pesaro è morta. Il decreto ristoro è una prima risposta alle nostre esigenze, ma non basta». Federica Baioni, titolare della Palestra Officina in Movimento, che ha organizzato un flash-mob danzante in piazza, auspica che «ci facciano riaprire. Siamo stati dichiarati un'attività superflua, quando il benessere e lo sport sono l'unica cosa che aiutano le persone ad aumentare le difese immunitarie e mantenerle in salute. Non riusciamo a capacitarci come mai ci abbiano fatto spendere tanti soldi per rispettare i protocolli, poi esce un nuovo regolamento con nuove restrizioni, poi ci dicono che siamo chiusi». Una piazza che non ha condiviso l'apertura del ristorante La Macelleria dopo le 18, nel quale ha fatto irruzione la polizia. Il titolare del Centralino Alberto Morrichini si è appeso un cartello con la scritta voglio andare dalla D'Urso, diventato virale sui social: un chiaro messaggio, con ironia, legato all'ospitata alla trasmissione di Canale 5 del ristoratore Umberto Carriera. «Noi siamo per la legalità assoluta - ribadisce la linea Mario Di Remigio, Presidente Ristoratori Confcommercio Pesaro-Urbino - in un periodo di pandemia in cui si parla di salute pubblica, azioni di questo genere sono da evitare».
Tenere duro
Di Remigio aggiunge: Teniamo duro, ce la faremo. Ma al primo che mi dice andrà tutto bene, gli dò un cazzotto in testa». Sono intervenuti anche i rappresentanti di Ho-Re.Ca Marco Paolini, «la piazza ha risposto, speriamo che si raccolga qualche frutto», e Roberto Baioni, «vogliamo rispetto per il nostro lavoro», rappresentanti delle agenzie di viaggio, «da febbraio non lavoriamo, e ci sono arrivati solo pochi spicci, e del mondo della cultura, con un intervento molto concitato del pianista Mario Mariani, che ha evidenziato la drammaticità dei cartelloni di spettacoli interamente cancellati.
Thomas Delbianco
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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