Le motivazioni
«Circa le considerazioni che leggo in questi giorni sulla stampa - spiega Albano, eletta alla Camera per Fratelli d’Italia -, sento il dovere di chiarire alcuni passaggi. Innanzitutto, nessun allarmismo: il Governo è al lavoro per assicurare la realizzazione di tutti gli interventi previsti. Le motivazioni per le quali l’esecutivo ha deciso di finanziare le opere attraverso fonti diverse dal Pnrr sono svariate. Il primis la questione della scadenza: per molte di queste opere non sarebbe stato possibile rispettare il termine del 2026, sia per il numero degli interventi che per la tempistica di realizzazione, in particolare per le opere che prevedono un complesso iter di realizzazione, con la beffa che la mancata realizzazione degli interventi avrebbe comportato il non raggiungimento del target, la perdita dei fondi previsti e la necessità di ripianare un debito comunque acceso dalle amministrazioni».
Costi superiori
Ma l’esecutivo avrebbe anche valutato i costi degli interventi, che «si stanno dimostrando notevolmente superiori a quanto originariamente stimato - prosegue la sottosegretario -, a causa dell’incremento dei prezzi delle materie prime, degli adeguamenti progettuali, della scarsità di materiali».
Le risorse
«L’impiego di risorse del Fondo sviluppo e coesione consentirà di portare a termine gli investimenti programmati rispettando scadenze molto più realistiche rispetto a quelle previste dal Pnrr. Si tratta, in definitiva, di una nuova pianificazione degli investimenti che consente alla nostra, come alle altre Regioni, di realizzare tutte le opere entro il termine previsto». «Più risorse impegnate dal Governo Meloni per realizzare gli investimenti e raggiungere gli obiettivi assegnati - è la stoccata finale della sottosegretario -, non sterili polemiche».