Albano, sottosegretaria al Mef: «Finalmente le Marche nell’agenda del Governo. Roma mai così vicina»

«I fondi per la Penisola al porto di Ancona nella Finanziaria? No, è prematuro»

Albano, sottosegretaria al Mef
Albano, sottosegretaria al Mef
di Maria Cristina Benedetti
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Giovedì 21 Dicembre 2023, 02:15 - Ultimo aggiornamento: 11:34

Avanza lungo tre direttrici, Lucia Albano. «Una cabina di regia per valorizzare il patrimonio immobiliare pubblico; una filiera istituzionale che ci lega sempre più al governo centrale; la nostra regione che rientra nell’agenda dell’esecutivo». La sottosegretaria al ministero dell’Economia torna alle origini, le sue. «Mai stata così palese la vicinanza alle Marche», rilegge il dato in chiave emozionale.

Partiamo dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. La sua rimodulazione sottende a ricadute locali?

«Sono stati raggiunti i 52 obiettivi richiesti dalla Commissione europea per ottenere la quinta rata. Un’azione, chiara e forte, che verrà declinata sui territori. Nessun passo indietro, i progetti messi in campo procederanno». 

Cambio. La Legge di bilancio, che verrà votata a giorni, cosa ci riserverà?

«Sarà una manovra concentrata su lavoro, famiglie e, attraverso Pnrr e Fondo complementare, sulle imprese. È ovvio che tutto ciò implicherà un ritorno».

Saranno contemplati i 300 milioni per realizzare, nel porto dorico, la Penisola, la madre di tutte le banchine?

«Siamo alla fase del progetto di fattibilità, è prematuro. Mi permetta di modificare la prospettiva».

Proceda.

«Vorrei mettere in evidenza ciò che 14 mesi di governo hanno generato in questa terra orlata di Adriatico».

Tiri le somme.

«Nove milioni per la continuità territoriale, per garantire i servizi di trasporto ai cittadini di regioni disagiate; 400 milioni per l’alluvione; 532 milioni per l’accordo di coesione, che guida e monitora gli interventi di sviluppo. Tutte risorse che andranno impegnate da qui al 2025».

La tesi che vuole dimostrare?

«Al di là del singolo progetto, le Marche, ribadisco, sono tornate nell’agenda del governo».

Frutto della catena istituzionale rafforzata? Un altro scatto?

«Attraverso le mie deleghe, Agenzia del Demanio e valorizzazione degli immobili pubblici, ho impresso una accelerata alla ristrutturazione post-terremoto dei beni collettivi».

Estrapoli un esempio.

«La rigenerazione e la creazione di nuove caserme nella zona del cratere.

Sono presidi essenziali per la sicurezza e per arginare lo spopolamento. L’elenco non si esaurisce qui».

Prosegua.

«Undici sono i cantieri avviati nel 2023. Con fondi Mef, si lavora sul palazzo della Finanza di Ancona, su quello Ducale di Pesaro e sulla Loggia di Genga. Col denaro della ricostruzione si opera sulle sedi dell’Arma di Pieve Torina, Fiastra e Arquata del Tronto. Con quello del Pnrr, l’azione si concentra sulle Casermette di Camerino, su cineteatro e uffici comunali di Amandola e sulla struttura ricettiva e residenziale ad Acquasanta».

Disegni il futuro prossimo.

«Nel 2024 ne partiranno almeno il doppio, di cantieri. Particolare rilevanza avrà il Piano Città Ascoli».

Restiamo sul fronte dell’edilizia. Rassicuri le associazioni di categoria che confidano in una proroga del superbonus 110%, gli incentivi introdotti dal governo Conte.

«Siamo condizionati dall’eredità, pesante, che ci portiamo dietro: finora sono stati spesi 140 miliardi. Considerando che la manovra sarà da 24 miliardi, sarà necessaria un’azione di normalizzazione».

Quindi, niente da fare?

«Stiamo lavorando sullo stato d’avanzamento dei lavori per permettere alle ditte di non restare nel limbo alla scadenza del 31 dicembre. Una decisione che verrà inserita in un decreto prima di Capodanno».

Una soddisfazione su tutte?

«Aver attivato la cabina di regia per recuperare, a livello economico, sociale e ambientale, il patrimonio immobiliare pubblico che vanta fabbricati per 263 miliardi».

La logica della sua scelta?

«Ristrutturare e riqualificare crea valore. Un volano».

L’obiettivo?

«Portare a zero il consumo di suolo e strappare al degrado contenitori preziosi».

Traduca in fatti il “mattone di Stato”.

«Lavoreremo lungo la traiettoria delle tre “S”: studentati universitari; social housing, per supportare le famiglie in difficoltà; senior living, per realizzare luoghi a misura di over 65. Il patrimonio pubblico è patrimonio di famiglia».

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