Il provveditore Filisetti: «Scuole sentinella, avvio positivo. Una richiesta di contatti stretti al Corridoni-Campana di Osimo»

Ugo Filisetti, direttore dell'Ufficio scolastico regionale delle Marche
Ugo Filisetti, direttore dell'Ufficio scolastico regionale delle Marche
di Martina Marinangeli
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Sabato 25 Settembre 2021, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 14:45

ANCONA - Marco Ugo Filisetti, direttore dell’Ufficio scolastico regionale, a 10 giorni dal rientro in classe, qual è la situazione?
«Le classi in quarantena al momento sono veramente poche. Non c’è nessuna criticità particolarmente rilevante neanche sul controllo del Green pass o sugli accessi. Ogni giorno l’Ufficio scolastico verifica che i dirigenti siano in possesso del certificato verde e, a loro volta, i dirigenti controllano il personale della propria scuola».

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Ci sono state sospensioni per mancata esibizione del green pass nel frattempo? 
«No, tra i dirigenti scolastici non abbiamo dovuto sospendere nessuno: tutti hanno adempiuto all’obbligo.

Le sospensioni del personale, invece, le fanno le singole scuole perché non si tratta di una sospensione disciplinare, che invece competerebbe all’Usr». 


Su docenti e personale Ata eventualmente sospesi, dunque, l’Usr non ha il dato preciso, ma si tratta di numeri che stanno mettendo in difficoltà l’operatività della scuola? 
«Assolutamente no, anche perché l’eventuale soggetto sospeso viene sostituito quindi, dal punto di vista del servizio scolastico, non ha incidenza rilevate».


È stato previsto l’incremento del personale, sia docente che Ata, per questo anno scolastico: di che numeri parliamo? 
«Abbiamo già provveduto ad incrementare la forza lavoro nelle scuole con 1126 nuove assunzioni tra il personale Ata. Ora stiamo per completare un’ulteriore assegnazione di incarichi con particolare riferimento ai docenti: ad ore faremo un ulteriore provvedimento con cui assegniamo circa 300 posti, per 3 milioni di euro. Abbiamo avuto un incontro con le organizzazioni sindacali, a cui abbiamo dato l’informativa». 


Parliamo di personale docente integrativo per le necessità legate al Covid?
«Sì, sono docenti legati alla particolare situazione determinata dalla pandemia».


Come sta procedendo l’esperimento di screening con le scuole sentinella? 
«Molto bene. Il servizio è partito, per il momento con il personale sanitario che si reca nelle scuole sentinella per somministrare il tampone. Il sistema è dunque stato avviato e la partecipazione è su base volontaria. Devo dire che non c’è stata una risposta omogenea nelle diverse scuole da parte delle famiglie degli studenti: in alcuni plessi l’adesione è stata dell’80% mentre in altre del 20%. È un dato strano».


A cosa può essere dovuto? 
«Forse i termini entro i quali avevamo richiesto di consegnare il consenso erano ridotti, quindi potrebbe essere che qualcuno abbia avuto difficoltà a rientrarci. Stiamo valutando con Asur se è il caso di assegnare un ulteriore termine, più dilatorio, in modo tale da consentire a chi non ha fatto in tempo la prima volta di partecipare».


Sono già stati individuati casi di alunni positivi nella scuole sentinella? 
«Se il singolo caso tamponato sia positivo o meno lo sa solo l’Asur, ma per ora non è stata fatta richiesta di contatti stretti. So che hanno chiesto i contatti stretti di una classe al Corridoni Campana di Osimo, ma si tratta di un istituto superiore (quello della preside no-Vax Brandoni, ndr), quindi non riguarda le scuole sentinella (individuate tra primarie e secondarie di primo grado, ndr)». 


Con l’autunno alle porte ed una ripresa dei contagi che, anche se contenuta, ci sarà, immagina una scuola che resta al 100% in presenza o teme possa profilarsi un massiccio ritorno alla didattica a distanza? 
«Per me non c’è motivo di tornare alla didattica a distanza. Non ci risultano elementi per i quali, tra 15 giorni o due mesi, si debba ritornare alla dad. Viene prevista se gli studenti devono restare a casa, e devono restare a casa se sono contagiati o contatti stretti. Per il resto, non mi risulta che ci sia in previsione una recrudescenza tale da dover necessitare dell’attivazione della didattica a distanza generalizzata. Anche il sistema dei trasporti, negli anni passati uno dei motivi che determinava il rischio di dover attivare la dad, sta reggendo, pur con qualche difficoltà a macchia di leopardo».

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