Restyling degli hotel nelle Marche, sul piatto 15 milioni. Risorse contenute nell’Accordo di coesione

Altri 15 milioni per gli alberghi diffusi ma l’orizzonte temporale è il 2029

Restyling degli hotel sul piatto 15 milioni
Restyling degli hotel sul piatto 15 milioni
di Martina Marinangeli
3 Minuti di Lettura
Giovedì 2 Novembre 2023, 03:05 - Ultimo aggiornamento: 12:53
ANCONA Le Marche, scrigno di tesori nascosti. Ma a cosa serve avere i gioielli della Corona se poi nessuno viene a vederli perché siamo a corto di strutture ricettive all’altezza di mercati a cui la nostra regione farebbe gola? In troppi casi, i nostri hotel sono fermi agli anni ‘80 e il problema è ritornato prepotentemente in primo piano ora che il Governo ha puntato il navigatore su Ancona per ospitare il G7 Salute nel 2024. Sarà complesso trovare strutture adeguate per le delegazioni che accompagneranno i sette ministri della Sanità di Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Usa, Canada e Giappone. Ma più in generale, la necessità di un restyling è sottolineata anche dallo stesso settore ricettivo, che vorrebbe investire, ma per farlo ha bisogno del sostegno della Regione. 


Le prospettive


A spiegare quanto fatto fin qui è l’assessore alle Attività produttive Andrea Antonini, che dà anche una buona notizia proiettata sul medio-lungo periodo. Nel Fondo di rotazione da a 154,3 milioni di euro inserito all’interno dell’Accordo di coesione tra Stato e Regione siglato lo scorso sabato ad Acqualagna, sono previsti 14,7 milioni di euro specificamente destinati alla riqualificazione delle strutture ricettive. A questi si aggiungono altri 14,7 milioni per la strategia borghi, che include interventi di promozione della ricettività diffusa. I bandi verranno aperti nel 2024, con orizzonte temporale per completare i lavori fissato al 2029. 


I passi fatti


Tempi lunghi, insomma.

Ma Antonini sottolinea come «la riqualificazione delle strutture ricettive sia uno degli obiettivi prioritari di questa giunta, nella convinzione che un’adeguata accoglienza sia elemento essenziale per l’attività turistica del territorio». E snocciola i bandi espletati nell’ultimo biennio: dall’avviso per la concessione del credito d’imposta avviato a marzo 2022, ai contributi a fondo perduto per la transizione ecologica del settore turistico/alberghiero, con avviso partito a giugno 2022. Fino ad arrivare ai due bandi dell’agosto 2023 con le risorse per i soggetti esercenti di impianti di risalita, attività termali e scuole di sci nei Comuni della dorsale appenninica. Inoltre, Antonini fa sapere che «l’iter avviato per l’approvazione del progetto bandiera del Pnrr è in fase interlocutoria perché al momento la giunta si è mossa verso il reperimento di altri fondi più significativi e di più immediata concessione». Il riferimento è al Fondo di rotazione. 


A stretto giro di posta saranno invece avviati due bandi attuativi del Por Fesr 2021/2027 per la creazione del prodotto turistico. Nello specifico: 3 milioni di euro declinati sull’intero territorio regionale e 7 milioni riservati alle imprese che operano nei e per i borghi. Ma le opposizioni incalzano Palazzo Raffaello: «Bisogna accelerare l’uscita di un bando dedicato perché le strutture ricettive hanno bisogno di essere riqualificate per rispondere alle necessità dei turisti - puntualizza il consigliere regionale del Pd Andrea Biancani -. Il settore è pronto a fare investimenti, ma chiede di essere sostenuto. E servono il doppio delle risorse previste». Almeno.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA