Regione Marche, sono pronte le 10 nuove direzioni. Domani partono gli interpelli per secondo e terzo livello

Palazzo Raffaello, sede della Regione Marche
Palazzo Raffaello, sede della Regione Marche
di Martina Marinangeli
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Giovedì 9 Dicembre 2021, 04:05 - Ultimo aggiornamento: 15:00

ANCONA - La nuova macchina della Regione Marche prende forma. Dopo la definizione dei sei dipartimenti, la giunta ha approvato lunedì la delibera che articola il resto dell’organigramma in 10 direzioni e 43 settori. Sotto categorie che dovranno supportare la struttura verticistica pensata dall’esecutivo per snellire il funzionamento dell’ente. L’obiettivo del restyling interno a Palazzo Raffaello è farsi trovare pronti di fronte alle sfide cruciali dei prossimi anni, dalla gestione delle risorse del Pnrr alla nuova programmazione dei fondi europei 2021/2027. 

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Domani gli interpelli
Gli interpelli per individuare i dirigenti che ricopriranno il ruolo apicale nelle posizioni di secondo e terzo livello partiranno venerdì e la finestra per presentare domanda sarà di 10 giorni consecutivi.

Tuttavia, dal momento che il decimo coincide con una domenica (il 19 dicembre), la scadenza è fissata per il 20 dicembre. Dopodiché, partiranno le valutazioni che dovrebbero concludersi in una decina di giorni. Insomma, per l’avvio del 2022, il personale dirigente sarà incasellato. «Il bilancio di previsione che approviamo a dicembre sarà gestito dalla nuova struttura – sottolinea l’assessore al Personale Guido Castelli –. La riforma segue l’applicazione della legge 18 con cui è stato istituito il nuovo assetto: l’idea è quella di rendere più verticale la struttura in modo tale che ci sia più responsabilizzazione dei dipartimenti». 


Le logiche aggiornate
«Ora sono - continua Castelli - strutturati secondo logiche aggiornate e coerenti con il momento che stiamo vivendo. Il tema è fare in modo che la capacità di spesa sia massima. Questa verticalizzazione risponde all’esigenza di una maggior efficacia ed efficienza del sistema. In questo momento abbiamo il problema di spendere e spendere bene». Al netto dell’Ufficio speciale per la ricostruzione, la cui articolazione verrà definita lunedì prossimo, alla segreteria generale ed ai sei dipartimenti faranno riferimento 10 direzioni (con una retribuzione pari a 57.409 euro). 


I dipartimenti ai raggi X
Tre - bilancio, ragioneria e partite finanziarie; programmazione integrata risorse comunitarie e nazionali, risorse umane e strumentali – saranno sotto il dipartimento guidato da Maria Di Bonaventura, mentre da quello di Nardo Goffi si articolerà nelle direzioni Ambiente e risorse idriche, e Protezione civile e sicurezza del territorio. Il dipartimento al Welfare di Mauro Terzoni avrà la direzione alle Politiche sociali, mentre quello alla Salute di Armando Gozzini, a Sanità ed integrazione sociosanitaria. Al dipartimento guidato da Raimondo Orsetti, che include turismo e sviluppo economico, faranno riferimento le direzioni alle Attività produttive ed imprese, ed all’Agricoltura e sviluppo rurale. 


La decima casella
La decima è la direzione a Vicesegreteria e controlli, che fa capo alla segreteria generale di Mario Becchetti, vertice della piramide. Scendendo di un gradino nell’organigramma, si arriva ai 43 settori – retribuzioni tra i 26.409 euro ai 44.409 euro –, di cui 11 nel dipartimento di Goffi, 10 in quello di Di Bonaventura, nove in quello di Orsetti. Meno ramificato il dipartimento di Terzoni, che potrà contare su cinque settori, così come quello di Gozzini, che ne avrà tre. Stesso numero anche per il dipartimento dell’Avvocatura, guidato da Gabriella Di Bernardinis. Due, infine, i settori che faranno riferimento alla segreteria generale.

A supportare l’azione dei sei super manager, oltre a direzioni e settori, ci saranno anche gli enti satellite della Regione: dall’Ars, di cui è dirigente ad interim lo stesso Gozzini, a quelli di nuova realizzazione come l’Agenzia per il turismo e l’internazionalizzazione, che ha avuto il definitivo via libera martedì in Consiglio regionale. In questo caso, il dirigente di riferimento è Orsetti, così come per l’Assam, in procinto di essere riformata e ribattezzata Marche Agricoltura Pesca. La Svem, infine, dovrà interfacciarsi sia con Di Bonaventura per le partite dei fondi europei e delle risorse nazionali e comunitarie in genere, sia con Orsetti sul fronte delle attività produttive.

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