Solazzi: "Legge elettorale
approvata senza dubbi"

Vittoriano Solazzi
Vittoriano Solazzi
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Martedì 14 Aprile 2015, 13:24 - Ultimo aggiornamento: 19:57
ANCONA - Solazzi: "La legge elettorale è stata approvata senza dubbi".

"Non voglio pensare che ci siano ragioni politiche" dietro la valutazione da parte del Governo di impugnativa della legge elettorale regionale delle Marche, ma - secondo il presidente del Consiglio regionale Vittoriano Solazzi - "se se fosse così tutta l'Assemblea e la struttura tecnica sarebbero travolte e delegittimate. Qui - ha detto oggi in aula - non ho sentito nessuno tra consiglieri e struttura tecnica esprimere dubbi sulla legittimità costituzionale del provvedimento".

A portare la questione in aula era stato un intervento del coordinatore di Ncd Francesco Massi, che aveva chiesto al Consiglio di "difendere" la legge elettorale, approvata da poco all'unanimità. Massi aveva ricordato le parole del relatore di maggioranza, Paolo Perazzoli (Pd), secondo il quale "la politica si combatte con la politica, non con i cavilli". Solazzi ha detto di non voler aprire un dibattito sull'argomento (ci sono varie legge da approvare), ma ha suggerito di valutare la presentazione di una mozione.



Secondo Francesco Comi, consigliere regionale e segretario regionale del Pd, "c'è la tentazione di trasformare questa iniziativa in un tentativo di interdizione politica. Vorrei che la questione fosse affrontata con serietà ed equilibrio come sta facendo il Pd. Il Governo - ha sottolineato - ha anche funzione di controllo sugli atti legislativi delle Regioni sulla base di pareri di carattere squisitamente giuridico e formale e non politico. Dobbiamo avere la certezza che la legge elettorale abbia tutti i requisiti - ha insistito -, altrimenti si aprirebbe un problema serio per la certezza delle elezioni. Quello che dobbiamo fare come Consiglio regionale - ha aggiunto - è rivendicare la certezza della legge e del diritto. Ma non dobbiamo trasformare questa storia in un atto politico. A noi non interessa il candidato nostro rivale - ha concluso -, non abbiamo nessun timore. Anzi, in base ai sondaggi potrebbe addirittura venire fuori un candidato più competitivo".



Il capogruppo del Pd Mirco Ricci, parlando con i giornalisti ha ripreso alcuni degli argomenti di Comi e Perazzoli: "La politica va fatta con la politica, con le idee e le proposte. Il divieto del terzo mandato era già presente nello Statuto dal 2005, ma prima non era stato recepito nella legge elettorale". Nell'iter di quella approvata pochi mesi fa, "si è parlato molto del premio di maggioranza e della questione degli assessori esterni. Il no al terzo mandato è rimasto sullo sfondo" e alla fine si è deciso di falso scattare dal 2020.
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