Castelsantangelo sul Nera, la rinascita affidata all'archistar Boeri. Sulla ricostruzione pesa però la burocrazia. Ecco perché

Castelsantangelo sul Nera, la rinascita affidata all'archistar Boeri. Sulla ricostruzione pesa però la burocrazia. Ecco perché
di Martina Marinangeli
3 Minuti di Lettura
Martedì 8 Giugno 2021, 03:10 - Ultimo aggiornamento: 16:22

ANCONA - Tredici mesi per le prime casette ai piedi del borgo distrutto dal sisma nel 2016 e cinque anni per un Piano attuativo che ancora ha molta strada da fare. Castelsantangelo sul Nera, fiore all’occhiello della ricostruzione post sisma è ancora imbrigliato nelle maglie dell’iter burocratico: di questo passo quando vedrà la luce?

E dire che la sua rinascita è stata affidata al gruppo multidisciplinare - di cui fanno parte anche lo studio dell’archistar Stefano Boeri e Mate -, realizzatori del Piano attuativo presentato lo scorso 5 marzo e adottato dal Comune a stretto giro di posta. Un progetto di ampio respiro che però deve percorrere ancora qualche miglio prima di poter essere tradotto in cantieri. Ecco l’iter: l’11 maggio il Piano è stato trasmesso dall’amministrazione guidata dal sindaco Mauro Falcucci al Commissario straordinario per la ricostruzione Giovanni Legnini, che dovrà esprimere un parere, obbligatorio e vincolante, attraverso la Conferenza permanente. 


La norma speciale 
Una volta espletato questo passaggio, il Comune approverà definitivamente lo strumento attuativo, che costituirà norma speciale per le aree perimetrate, ed entro 24 giorni dalla comunicazione al progettista dell’acquisizione del parere del commissario, redigerà la variante al Piano regolatore generale del Comune, al fine di armonizzare e contemplare le previsioni urbanistiche del Piano attuativo con quelle relative alle aree emergenziali e oggetto di ricostruzione, ricadenti all’esterno delle aree perimetrate. L’ultimo tassello è costituito dall’approvazione definitiva in Consiglio comunale. Una strada lunga e tortuosa quella che conduce alla nuova vita dello splendido borgo sfregiato dalle scosse del sisma, partita nel giugno 2020 con l’approvazione in sede consiliare del documento direttore delle ricostruzione e ancora da percorrere nei suoi ultimi e complicati tornanti.

Il progetto di ricostruzione poggia su 10 obiettivi messi nero su bianco nelle 78 pagine di piani attuativi che riguardano nove aree perimetriche, tra Castelsantangelo e frazioni (Nocria Sarponicchio, Nocria via Piana, Nocria via Canepine, Vallinfante, Macchie, Gualdo, Nocelleto e Rapegna). In primis, la riduzione del rischio sismico e di quelli naturali: «la prevenzione in un Paese come il nostro è difficilissima, motivo per cui serve un monitoraggio diffuso, e la stesura di Piani di Ricostruzione - come quello redatto per Castelsantangelo sul Nera – che pongano al primo posto la messa in sicurezza del territorio», afferma l’archistar Boeri nella pagina del sito del suo studio dedicata al progetto.  «La riflessione è ancora più ampia: il terremoto del 2016 in pochi secondi ha cancellato secoli di spazi. Ma lo spopolamento era iniziato già molto tempo prima. Il rapporto con il bosco, la montagna, la gastronomia, il turismo e il cablaggio in corso sono e saranno tutte fonti potenziali di rinascita dell’economia locale». 


Il patrimonio 
Di qui, la diramazione del piano sugli altri nove obiettivi: tutela e valorizzazione delle risorse ambientali, attivazione di un nuovo modello di ricostruzione «autentica ma non identica dei luoghi», recupero del patrimonio storico, impiego di materiali innovativi nel rispetto della memoria storica, produzione energetica ad alta sostenibilità, qualificazione dei servizi pubblici, rilancio dell’attività turistica, valorizzazione della produzione alimentare locale e rilancio delle attività produttive. Una visione a 360 gradi che prevede un costo totale di 21.495.760 euro per il ripristino delle opere di urbanizzazione. A partire dai 6,4 milioni di euro destinati alla viabilità, fino agli 11,6 per il ripristino delle reti (idrica, fognaria, elettrica, telefonica, gas e pubblica illuminazione). E ancora, 1.850.885 euro per gli spazi pubblici, 487.350 euro per i parcheggi, 600.735 euro per gli spazi verdi e 454.190 euro per gli espropri.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA