Scudo vaccini sui ricoveri Covid: in terapia intensiva 4 persone su 10mila. Un anno fa dati completamente diversi, ecco il raffronto

Scudo vaccini sui ricoveri Covid: in terapia intensiva 4 persone su 10mila. Un anno fa dati completamente diversi, ecco il raffronto
Scudo vaccini sui ricoveri Covid: in terapia intensiva 4 persone su 10mila. Un anno fa dati completamente diversi, ecco il raffronto
di Lorenzo Sconocchini
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Giovedì 24 Marzo 2022, 04:50 - Ultimo aggiornamento: 25 Marzo, 08:29

ANCONA  - Un anno fa di questi tempi, con le Marche in zona rossa, il coprifuoco dalle ore 22 e un sostanziale lockdown, il virus circolava con una frequenza quattro volte inferiore rispetto a quella attuale. Il 23 marzo 2021 l’incidenza di nuovi contagi (i casi settimanali ogni 100mila abitanti) era a quota 315, contro i 1.191 di ieri. Eppure il diffondersi della variante inglese aveva intasato i reparti ospedalieri di pazienti con polmoniti da Covid, con una saturazione dei posti letto totale del 61% in terapia intensiva e del 65% nell’area medica, reparti non intensivi di Malattie Infettive, Pneumologia e altri.

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Adesso, per merito dei vaccini (87% dei protetti da ciclo completo e 91% da almeno una dose) i reparti ospedalieri resistono senza affanni al montare di quella che sembra una quinta ondata.

Una risalita dei contagi alimentata dalla variante Omicron e dalla sua sottospecie Oa.2, molto più contagiose rispetto al ceppo originario. Le mutazioni virali che circolano ora hanno un indice di trasmissibilità stimato intorno a 10, quasi quanto il morbillo, rispetto al 3,5 misurato per il Coronavirus prima che scattassero le misure restrittive del febbraio-marzo 2020. 


Ieri, con 7 ricoveri per Covid in terapia intensiva (+1 rispetto a martedì) e 220 in area medica (+6) le saturazioni dei reparti erano rispettivamente del 2,7% e del 21,6%. Attualmente i pazienti Covid occupano complessivamente poco meno del 18% di posti letto totali disponibili negli ospedali marchigiani, mentre un anno fa eravamo vicini ai due terzi. Incontrare il virus nella sua variante Omicron, che ormai nelle Marche ha soppiantato tutte le altre versioni di Sars-Cov-2, con una diffusione al 50% di Omicron-2, è molto meno pericoloso rispetto a un anno fa, quando nell’aria si respirava soprattutto la variante alfa arrivata dal Regno Unito e la campagna di vaccinazione aveva raggiunto solo certe fasce della popolazione.


Il 23 marzo 2021, su poco meno di diecimila positivi attuali, ben 799 (80,25 ogni mille) erano ricoverati in area medica e 146 (14,7 su mille) rischiavano la vita in terapia intensiva. Adesso, con i positivi attuali oltre quota 16.500, solo 13,3 ogni mille sono ricoverati in area medica e appena 4 ogni diecimila in rianimazione. Le terapie intensive stanno reggendo anche al repentino rialzo della curva dei contagi, che nelle Marche ha invertito la sua pendenza dal 5 marzo, dopo sei settimane di decrescita. Nell’ultima settimana l’incidenza di nuovi casi è salita del 38%, ma mentre i ricoveri per Covid in area medica hanno reagito con una crescita corrispondente (37,5%) quelli in terapia intensiva sono addirittura diminuiti, da 8 a 7. E anche i decessi correlati all’epidemia sono diminuiti, per quanto ogni bollettino sia ancora oggi molto doloroso: 29 decessi nell’ultima settimana (ieri un’80enne di Fabriano ricoverata a Torrette) contro le 84 vittime della corrispondente settimana del marzo 2021.


Certo davanti a questi numeri la tentazione di considerare l’epidemia archiviata è comprensibile, anche per la scadenza ormai imminente (dal primo aprile) dello stato d’emergenza decisa dal Governo e l’ulteriore allentamento delle misure restrittive legate al Green pass. Ma non adottare tutte le precauzioni, dalle mascherine alle distanze di sicurezza, dai gel igienizzanti al rispetto dei protocolli anti-contagio, continua a essere un azzardo, in una regione tornata da lunedì scorso in zona bianca, ma dove solo ieri si sono contati 2.616 nuovi casi accertati di positività. Pericoloso soprattutto per le persone fragili, a partire dagli anziani.

Omicron ormai dilaga anche nelle case di riposo e residenze protette un po’ in tutte le Marche, anche se per ora lo scudo dei vaccini sembra tenere, scongiurando le stragi di nonnini delle prime ondate. Esemplare il dato che arriva da una grande casa di riposo della provincia di Ancona, dove su circa 60 ospiti contagiati, il solo finito in ospedale per Covid è anche l’unico non vaccinato.

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