Rigenerazione urbana, nelle Marche finanziati in extremis 11 progetti con 9 milioni. Ecco a quali Comuni andranno i fondi del Pnrr

Il rendering del progetto di riqualificazione dell'ex garage Fanesi a Falconara
Il rendering del progetto di riqualificazione dell'ex garage Fanesi a Falconara
di Maria Teresa Bianciardi
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Martedì 19 Aprile 2022, 03:00

ANCONA - Undici progetti marchigiani entrano in extremis nel Pnrr ed ottengono oltre 9 milioni di euro nell’ambito della rigenerazione urbana. Si tratta di fondi che vanno agli enti locali e per i quali era già stata stilata una prima classifica: grazie allo scorrimento della graduatoria, autorizzato dal decreto legge del primo marzo, sono state aggiunte altre 554 opere a quelle finanziate in prima istanza, che erano 1.771.

Dei finanziamenti aggiuntivi hanno beneficiato, in particolar modo, le regioni del nord Italia. Le 554 opere inserite in seconda battuta sono infatti collocate in 146 comuni settentrionali, nove del centro e 14 nel sud e nelle isole.

Tutti i Comuni che hanno ottenuto le risorse, entro un mese dall’avviso di pubblicazione del decreto del Viminale che ha approvato l’elenco definitivo, devono compilare e trasmettere al ministero dell’Interno il proprio atto di adesione, pena la revoca del contributo concesso.
La mappa
Alle Marche in totale vanno 170 milioni, compresi i 9 nove aggiuntivi che riguardano undici progetti in un primo momento esclusi dalla graduatoria. Otto di questi sono del Comune di Senigallia, per 17.520 metri quadrati da rigenerare con un contributo statale di 3 milioni 650mila euro. Ammesso anche un progetto di Macerata per 500 metri quadrati e un contributo di 400mila euro più due progetti di Falconara per 4.615 metri quadrati per quasi 5 milioni di euro in totale. A livello nazionale il conto sale a poco meno di 4,3 miliardi di euro che serviranno per finanziare in tutto 2.325 opere in 645 comuni diversi, con l’obiettivo di riqualificare un’area complessivamente pari a 19.601.093 metri quadrati, l’equivalente di 2.745 campi da calcio. 
Gli interventi
Sono i dati definitivi alla luce dell’ulteriore stanziamento autorizzato che ha consentito appunto di andare a coprire anche i costi delle proposte che in prima istanza erano state ammesse ma non finanziate. Gli interventi in questione sono volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale e al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale. Una elaborazione per l’Adnkronos di Centro Studi Enti Locali (Csel), basata su dati del Viminale, ha messo in evidenza come il grosso dei finanziamenti sia stato catalizzato dal Sud Italia che, con un parco progetti da poco meno di 1,9 miliardi, ha ottenuto finanziamenti per 1.846.434.699 euro, pari al 43% del totale. Seguono le regioni settentrionali con 1.531.668.792euro, pari al 36% del totale (rispetto a costi complessivi pari a 1.711.137.283), e infine quelle del Centro che hanno ottenuto i restanti 906.332.697 (21% del totale) per finanziare progetti che ne valgono 948.652.051.
Nelle regioni
A livello regionale, è la Campania - con i suoi 489.039.248 euro e 228 progetti - a fare il record di fondi intercettati.

Seguono, a breve distanza, Lombardia (444.946.591 euro), Sicilia (421.624.831 euro), Puglia (391.485.965 euro), Lazio (quasi 331 milioni) ed Emilia Romagna, con poco meno di 326 milioni. Scorrendo ancora l’elenco delle assegnazioni, troviamo i comuni del Veneto che, insieme, hanno catalizzato oltre 280 milioni, seguiti da Piemonte (243 milioni), Marche (170 milioni), Calabria (165 milioni), Sardegna (150 milioni), Abruzzo (147 milioni) e Liguria (102 milioni). Chiudono il cerchio l’Umbria, con poco meno di 88 milioni, il Friuli Venezia Giulia, con 77, il Trentino Alto Adige (45), il Molise (42), la Basilicata (39) e la Valle d’Aosta, con poco meno di 11 milioni totali. Complessivamente, sono 96 i progetti, presentati da 62 Comuni, che non hanno superato il vaglio del Viminale, tra gli interventi volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale e al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale, finanziabili dal Pnrr (Missione 5, Componente 2, Investimento 2.1). Il semaforo rosso è scattato soprattutto per le amministrazioni del Nord Italia che si sono viste bocciare 41 progetti, il 43% del totale; 32 i progetti non finanziati presentati da Comuni del Sud e 23 quelli riconducibili ad enti del Centro Italia. Globalmente questi 62 Comuni avevano messo insieme un parco progetti da quasi 120 milioni di euro.

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