Pedemontana del cratere e i cantieri a singhiozzo: qui servono 925 milioni

Pedemontana del cratere e i cantieri a singhiozzo: qui servono 925 milioni
Pedemontana del cratere e i cantieri a singhiozzo: qui servono 925 milioni
di Maria Teresa Bianciardi
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Mercoledì 2 Settembre 2020, 07:00

ANCONA  - Parlare di Pedemontana del cratere è come gettare un sassolino nel mare, perché dal 2016 - con il devastante terremoto che ha sconvolto i Sibillini - l’area interna delle Marche che da Ascoli arriva alla provincia di Ancona ha dovuto impegnarsi a sistemare il presente più che ragionare sul futuro. Racchiuso in una bolla da quattro anni, questo territorio ferito dal sisma e in attesa di una ricostruzione fantasma, ha dovuto lavorare senza sosta per ripristinare prima possibile i collegamenti viari - seppure vetusti, nonostante i disagi che oggi sono quasi diventati insopportabili - per non rimanere ulteriormente isolato dal resto delle Marche. 


 
La Regione solo nei mesi scorsi ha ritirato fuori dal cassetto dei sogni quella che è stata ribattezzata la Pedemontana del cratere: una serie di progetti per lo più da completare e che consentirebbero di rendere più agevoli i collegamenti delle aree interne marchigiane, fondamentali per il rilancio post terremoto. Sei tratti in tutto, molti dei quali via abbiamo raccontato nel corso della nostra inchiesta sullo scandalo infrastrutture: tratti che, visti nell’insieme, danno l’idea della differenza che farebbero in termini di vivibilità e di sostegno all’economia. 

Andiamo al sodo: oggi, per riuscire nell’impresa servono in tutto 925 milioni di euro, noccioline se andiamo dietro alle promesse degli 8 miliardi del Recovery fund. Se invece restiamo con i piedi per terra, in attesa che i numeri diventino contributi, ecco che la cifra necessaria si trasforma in una mission impossible. Il percorso che attraversa le zone più impervie delle Marche prevede uno scavallamento che parte da Roccafluvione, passa per Comunanza ed arriva ad Amandola: in questo caso servono 110 milioni per completare il tratto dove è stato già realizzato un traforo (a Croce di Casale), assieme ad una galleria e ad una serie di viadotti. Il collegamento risulta fondamentale per una zona in cui il polo industriale di Comunanza e le bellezze naturali della zona di Amandola esercitano un’attrazione di mezzi e di turisti. Nel tratto Amandola-Sarnano 11,5 km che si percorrono in un quarto d’ora è previsto invece un adeguamento della strada per 80 milioni passando dalla provincia di Fermo a quella di Macerata. 

E ancora: da Sarnano come completamento della Quadrilatero si dovrebbe realizzare il tratto che passa per Urbisaglia e Sforzacosta: 25 chilometri per 140 milioni di euro necessari. Attualmente per compiere lo stesso giro bisogna percorrere 34 km. Sulla direttrice Castelraimondo-San Severino, sempre in territorio maceratese, c’è da aprire i cantieri di completamento dell’opera: 50 milioni per rendere funzionale l’itinerario Ss77, Pedemontana e intervalliva Tolentino-San Severino. Da qui arriviamo ai famosi 12 chilometri di collegamento tra Fabriano e Sassoferrato per un totale di 100 milioni da finanziare per il completamento dell’infrastruttura rimasta incompiuta negli anni, nonostante le promesse ed lavori partiti a singhiozzo e definitivamente bloccati con il terremoto del 1997. Infine il percorso più costoso dell’intera Pedemontana del cratere: quella parte che congiunge Sassoferrato (località Berbentina) a Cagli. Si tratta di un percorso di 35 chilometri per il quale esiste anche un progetto che prevede 17 viadotti e 16 gallerie, che scava sotto le montagne con un tracciato a solo due corsie. Un progetto molto criticato e costosissimo: tutta l’opera supera i 520 milioni di euro e al momento resta una grande utopia che andrebbe però a completare il collegamento tra la Statale 76 e l’ex Statale 3 tra le province di Ancona e Pesaro Urbino. 

L’ultimo treno, che porterà nelle Marche una pioggia di fondi, è il Recovery fund, ma anche i finanziamenti per il cratere: basta questo a coprire l’intero fabbisogno per realizzare le infrastrutture che attendiamo ormai da mezzo secolo .

in qualche caso anche di più -. Una partita che va giocata senza nicchiare perché sarà difficile trovarsi di fronte ad un’ altra occasione del genere

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