Così s’è mosso il virus da nord verso sud a ondate improvvise. I comuni Covid free sono solo 33

Così s’è mosso il virus da nord verso sud a ondate improvvise. I comuni Covid free sono solo 33
Così s’è mosso il virus da nord verso sud a ondate improvvise. I comuni Covid free sono solo 33
di Lorenzo Sconocchini
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Sabato 31 Ottobre 2020, 03:50

ANCONA  - Dal paziente-1 diagnosticato il 25 febbraio nel comune pesarese di Vallefoglia ai 220 casi positivi di ieri nella provincia di Ancona. Dai primi contagi in Valconca, terra di mezzo tra Romagna e Marche, ai cluster esplosi tra agosto e settembre nel Piceno, focolai accesi da viaggi all’estero, sagre paesane e cerimonie in famiglia. Dai 27 Comuni Covid free di marzo, alberi che svettavano nella foresta devastata dall’incendio, ai 33 di ieri, sommando i 6 sempre immuni ai 27 ex Covid. Nelle Marche il virus s’è mosso a ondate, prima da nord verso sud, dilagando nella fase 1 soprattutto nella provincia di Pesaro Urbino (non a caso tra le prime zone rosse d’Italia) e allungandosi fino alla fascia costiera anconetana, risparmiando però l’entroterra e le zone più a sud. 

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A fine marzo, per dare un’idea, Pesaro Urbino aveva il 43% dei casi di tutte le Marche (1.664 su 3.825), l’Anconetano il 29% (1.116 casi) e le tre province più a sud che si spartivano il resto, con il Piceno che sembrava quasi immunizzato, contando appena 222 casi in oltre un mese di epidemia.

Ora il quadro s’è quasi rovesciato e nell’ultimo mese la provincia di Pesaro Urbino è stata quella con meno contagi (550), superata da Fermo (813), Ascoli Piceno (1.035), Macerata (1.663) e soprattutto Ancona (1.689). Proprio ieri si è consumato il sorpasso: la provincia di Ancona - quella più popolosa, con porto, aeroporto, grandi ospedali e centri direzionali - ha superato Pesaro Urbino per numero di casi positivi dall’inizio dell’epidemia: 3.768 e 3.674. 


E dire che il 9 ottobre scorso Ancona e provincia contavano appena 2 casi e venivano da due settimane con una media di 5 positivi al giorno. Poi la curva ha preso una piega esponenziale, alimentata da cluster familiari (in cui anche la scuola ha giocato un ruolo) focolai divampati in comunità d’accoglienza per stranieri (Arcevia) e infine anche case di riposo come a Fabriano. Risultato finale: la provincia di Ancona nell’ultima settimana ha avuto 1.030 contagi, una media di 147 al giorno. Un’impennata così brusca aveva riguardato a settembre la provincia di Ascoli Piceno, che in un mese era salita da 355 a 577 casi dall’inizio dell’epidemia, “fatturando” il 30% del totale dei nuovi positivi nelle Marche. Motivi del ribaltone? Probabilmente di ordine comportamentale: chi ha visto da vicino i danni del virus, nella fase 1, poi è stato più accorto. 


E per capire come si è evoluta in questi otto mesi di emergenza sanitaria la diffusione del virus sul territorio marchigiano basta scorrere in sequenza le mappe dei Comuni Covid free (ed ex Covid) ricavate dal bollettino rosso del Gores, che aggiorna quotidianamente sui casi positivi Comune per Comune. A marzo e aprile, mentre il virus infuriava, erano rimasti immuni dai contagi soltanto 28 dei 227 Comuni marchigiani, quasi tutti dell’entroterra, con larga rappresentanza di borghi e piccoli centri del cratere del terremoto: uno a testa per le province di Pesaro Urbino e Ancona, 10 del Maceratese, 6 del Fermano, 10 del Piceno.
Ma già da metà aprile era iniziata la riconquista del territorio con i comuni ex Covid, centri che dopo aver contato anche parecchi casi positivi tra i propri residenti sono tornati “immuni”, perché i contagiati si erano negativizzati o purtroppo non erano sopravvissuti al virus. 

Già il 17 aprile ce ne erano 7, il 5 maggio erano diventati 27, e il 3 giugno addirittura 94, per un totale di 121 Comuni marchigiani, più della metà, senza contagiati. Il 6 luglio erano saliti a 170 i comuni senza più casi di positività, sommando i 27 tra borghi e cittadine senza mai un cittadino positivo, con altri 143 che si erano riguadagnati la patente d’immunità. Una rimonta anticovid proseguita fino a fine luglio. Il bollettino rosso del 4 agosto segnalava che l’epidemia s’era ritirata quasi da tre quarti del territorio regionale, ma i Comuni no-Covid erano già scesi a 164, sommando i soliti 27 che da febbraio non hanno mai avuto un contagiato, ai 137 nella lista degli ex positivi. La tendenza poi s’è invertita con decisione e già fine settembre l’area no-virus s’era parecchio ridimensionata. Le piazze animate dall’happy hour, poi l’effetto vacanze e i rientri dall’estero, infine la riapertura delle scuole con i bus tornati a viaggiare quasi pieni hanno fatto riguadagnare terreno al virus e i Comuni senza positivi sono scesi a 124, il 55% del totale: 19 che avevano sempre resistito all’avanzata del virus più 105 ex Covid. A pagare pegno era stato soprattutto il Piceno, che rispetto all’inizio di agosto aveva ceduto alla rimonta dell’epidemia i territori di ben 17 Comuni. L’aggiornamento di ieri fotografa l’ondata d’autunno, che ormai ha conquistato l’85% dei comuni, lasciandone al riparo dal contagio soltanto 33.

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