ANCONA - «È la classica situazione all’italiana. Un anno e mezzo fa il gasolio per le barche lo pagavamo 50 centesimi al litro. Oggi lo paghiamo 80 centesimi e siamo pure contenti perché sei mesi fa il prezzo lo avevano portato a oltre un euro». È nelle parole del marittimo civitanovese Francesco Caldaroni, presidente delle Marinerie d’Italia e d’Europa, il pragmatico riassunto delle puntate precedenti che interessa la pesca e la vicenda del caro gasolio.
Le puntate precedenti
Una vicenda iniziata oltre un anno fa, quando il prezzo del carburante per i pescherecci, a causa della guerra in Ucraina, salì di più del doppio provocando scioperi a oltranza e veri e propri viaggi della speranza a Roma da dove, per la verità, non arrivarono molti risultati. E se lo scorso anno il prezzo schizzò fino quasi a 1,20 euro, ora sembra essere arrivato un periodo di tregua. Comunque peggiore del dato ante guerra, ma accettabile per portare la pagnotta a casa.
In pareggio
«Chi è bravo tira fuori l’utile - continua Calderoni nella sua perspicace fotografia dell’attuale situazione - chi non lo è va in pareggio.