Chantal Bomprezzi, segretaria regionale Pd: «Con la destra più poltrone e piani vuoti di contenuti»

Chantal Bomprezzi, segretaria regionale Pd: «Con la destra più poltrone e piani vuoti di contenuti»
Chantal Bomprezzi, segretaria regionale Pd: «Con la destra più poltrone e piani vuoti di contenuti»
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Sabato 23 Dicembre 2023, 05:05 - Ultimo aggiornamento: 12:48

Chantal Bomprezzi, da quasi un anno è segretaria regionale del Pd: le fratture interne al partito post congresso sono state sanate nel frattempo? 
«Il cambiamento crea sempre un po’ di scompiglio, bisogna imparare a conoscersi e a fidarsi. Abbiamo spronato a collaborare sui temi e la risposta mi pare molto positiva: il recente manifesto sulla sanità ne è un esempio. Certo c’è sempre da migliorare e sono certa che se ci daremo tutti una mano faremo sempre meglio». 

 
Qual è il bilancio? Da 1 a 10, che voto dà a questa prima fase del suo mandato? 
«Non credo spetti a me autogiudicarmi. Sono felice di ricevere apprezzamenti per la nostra significativa presenza sul territorio, per le molteplici iniziative, e perché si vedono anche facce nuove. Il ritorno di partecipazione è la cartina di tornasole. All’evento di lancio della scuola di formazione a San Benedetto del 14 ottobre eravamo quasi 200 persone, tra cui non iscritti e rappresentanti di altre forze politiche di centro-sinistra. Ne siamo onorati».
Il 2024 sarà un anno campale: Europee a parte, nelle Marche andranno al voto città come Pesaro, Fano e Osimo, ora guidate con il centrosinistra. Quante contate di riuscire a tenerne e come state lavorando per evitare un'altra Caporetto stile Ancona? 
«Condivido quanto affermato dalla Segretaria Schlein sulla necessità di lasciare la giusta autonomia ai circoli nello scegliere i propri candidati e costruire le alleanze, purché si lavori sempre per allargare e formare coalizioni rappresentative di tutto il centro-sinistra. Immagino peserà nel giudizio degli elettori anche come si è governato in quei comuni dove il Pd sta in maggioranza». 
A livello nazionale si sta tentando una - difficilissima - federazione con il M5S: nelle Marche è possibile? 
«Abbiamo coinvolto in ogni occasione possibile le altre forze di centro-sinistra: la scuola di formazione, l’evento di settembre a Pesaro sul salario minimo, il recente comunicato congiunto a difesa della sanità pubblica regionale. Il M5S ha sempre risposto positivamente. I fatti parlano. Dobbiamo dare in primis il buon esempio ai territori di accogliere chi può aiutare ad ampliare il consenso». 
Avete di recente presentato un programma sulla sanità alternativo a quello della Regione: quali sono i punti ciechi nell'attuale gestione di questo settore? E in cosa la giudica peggiorata rispetto a quando al governo regionale c'era il centrosinistra?
«Mentre il Governo Meloni taglia i fondi sulla sanità pubblica, ridimensiona le risorse del Pnrr per i servizi sanitari sul territorio e non abbatte il tetto di spesa sul personale, il governo Acquaroli ha dato vita a riforme che aumentano i costi per le poltrone, da ultimo quella per il sottosegretario alla sanità. Sono stati anche “bacchettati” da Corte dei Conti e revisori dei conti in sede di bilancio. Già questo basta per rendere evidente che non potranno mantenere le promesse fatte, ma solo aumentare i disagi». 
Qual è, in generale, il suo giudizio sul governo Acquaroli?
«Peggioramento della situazione della scuola pubblica a seguito del dimensionamento scolastico (soprattutto nelle aree interne), definanziamento da parte del ministro Salvini di importanti infrastrutture (vedi la Orte Falconara o la linea Adriatica), mancanza di trasparenza sui criteri di ripartizione dei fondi per gli alluvionati, mancato sostegno economico per il terremoto 2022. Sono solo alcuni esempi di come le Marche siano sempre più isolate». 
In sintesi?
«Continuano a fare proclami senza coinvolgere il territorio, approvando piani vuoti di contenuti e in tutta fretta. Però aumentano le poltrone e cambiamo assessori come i calzini. A voi il giudizio».
 

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