ANCONA - Questione di geografia. È bastato un accenno alla Spagna per scatenare una bufera politica che imperversa da 48 ore sui cieli di Jesi. Nel mirino, l’audizione del presidente di Interporto Massimo Stronati - venerdì nella seduta congiunta delle commissioni consiliari Sviluppo economico e Governo del territorio - in merito all’affaire Amazon, a cui hanno fatto seguito repliche, correzioni e smentite. Ma cos’è successo davvero in quell’aula di Palazzo Leopardi?
Le indiscrezioni
Radio Consiglio parla di nervi tesi e maggioranza visibilmente irritata quando, nella sua relazione iniziale, Stronati avrebbe detto che il progetto del polo logistico della multinazionale americana, previsto per il 2023 nell’area dell’interporto, sarebbe stato invece realizzato in Spagna.
Le reazioni
Tuttavia, sono in corso le trattative con Scannell per far tornare Amazon nel 2024. Cala il sipario sull’audizione, ma gli strascichi della polemica non accennano a placarsi ed il Pd è tornato anche ieri sull’argomento, mettendo sul patibolo il primo cittadino Bacci e la maggioranza regionale. «Caro sindaco - va diretta sulla fascia tricolore jesina la deputata Alessia Morani -,avete fatto scappare una delle più grandi aziende del mondo per la vostra incapacità politica e amministrativa. I fatti sono incontestabili». Le fa eco il capogruppo regionale Maurizio Mangialardi, che prende di mira l’omologo di FdI: «Ciccioli deve imparare che quando si sbaglia si chiede scusa. Il polverone che ha tentato di sollevare, non servirà a nascondere le cristalline parole di Stronati sul dirottamento altrove dell’hub logistico pensato da Amazon per Jesi. Sarebbe bene, invece, che Ciccioli, insieme ad Acquaroli - che dichiara ancora di non aver capito cosa sia successo - e a Bacci, facessero un bagno di umiltà».
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