Francesco Merloni dispensa un po' di ottimismo: «Effetto Covid meno pesante del previsto»

Francesco Merloni
Francesco Merloni
di Andrea Taffi
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Venerdì 2 Luglio 2021, 03:25 - Ultimo aggiornamento: 08:22

E chi l’ha detto che la pandemia è stata una tagliola epocale per le Marche già destinate, secondo tutti i report economici, a scivolare verso il Sud? Sentite Francesco Merloni, uno che di economia ne mastica: «Le restrizioni alle attività economiche e alla mobilità messe in atto per contenere la pandemia hanno influito sull’avvio di nuove imprese, ma in modo meno pesante di quanto ci si sarebbe atteso». 

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Le parole dell’ingegnere hanno sempre un suo peso e che siano state pronunciate nell’intervento di saluto in occasione della presentazione del Rapporto sull’imprenditorialità nelle Marche 2020-2021, fa un certo effetto.

Il rapporto nasce in collaborazione fra la Fondazione Aristide Merloni e il Centro per l’Innovazione e l’Imprenditorialità dell’Università Politecnica delle Marche. «La riduzione nell’avvio di nuove imprese - ha spiegato Merloni - è stata significativa nel periodo marzo-maggio 2020, a seguito del primo lockdown, mentre nel resto dell’anno e anche nella prima parte del 2021 le iscrizioni di nuove imprese sono tornate ai livelli del 2019. Questo fa ben sperare sulle possibilità del sistema imprenditoriale regionale di riuscire a cogliere le opportunità di crescita che si stanno consolidando. Vi sono segnali incoraggianti in questo senso».

Da qui a dire che le Marche sono guarite ce ne passa: i numeri dicono che da oltre un decennio, si evidenzia un continuo affievolimento della propensione imprenditoriale della popolazione. E il tema della ripopolazione dell’ecosistema economico è un tasto dolente del panorama degli ultimi anni: «Occorre agire per favorire l’avvio di nuove imprese e, soprattutto, per favorirne la crescita. I fattori su cui agire sono in parte diversi da quelli del passato poiché sono cambiati i settori di attività e le competenze necessarie all’avvio e allo sviluppo delle imprese», ha concluso Francesco Merloni.

Donato Iacobucci coordinatore della Fondazione e curatore del Rapporto ha sottolineato come nel 2020 si sia avuta nelle Marche una riduzione del 24% delle nuove iscrizioni, più accentuata della media nazionale (-17%). L’attivazione di nuove imprese è stata influenzata dalle misure restrittive della mobilità e delle attività produttive iniziate nel marzo 2020 e protrattesi, con varia intensità, per tutto il primo semestre del 2021. «Queste misure hanno impattato in misura molto diversa i settori produttivi - analizza nel dettaglio l’economista - sono risultati fortemente penalizzati quelli maggiormente dipendenti dalla mobilità e dalla presenza fisica, come il trasporto pubblico e le attività ricreative e turistiche; in altri casi vi è stato un incremento di domanda e di attività, come nei comparti delle vendite on line, di alcuni presidi sanitari e dell’home entertainment».

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