Imprese marchigiane in crescita, l’edilizia salva il bilancio estivo. Soffre l’agricoltura

Imprese marchigiane in crescita, l’edilizia salva il bilancio estivo. Soffre l’agricoltura
Imprese marchigiane in crescita, l’edilizia salva il bilancio estivo. Soffre l’agricoltura
di Lorenzo Sconocchini
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Lunedì 30 Ottobre 2023, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 15:00

Com’è trascorsa l’estate delle imprese marchigiane? Tutto sommato in salute, se è vero che in un quadro di instabilità assortite - tra inflazione e caro energia - il loro numero complessivo è salito nel terzo trimestre più che nel precedente, segnando una lieve ripresa della vitalità del sistema imprenditoriale regionale in un complesso di moderata rimonta anche a livello nazionale.

Tra luglio e settembre il Registro delle imprese della Camera di Commercio delle Marche – sulla base di Movimprese, l’analisi trimestrale condotta da Camera di Commercio delle Marche su dati Unioncamere e InfoCamere – ha rilevato 1.413 nuove iscrizioni e 1.118 cessazioni di attività (al netto delle cancellazioni d’ufficio), con un saldo attivo di 295 attività economiche.

Il traino più forte arriva dalle costruzioni (+79) dove si sente ancora l’effetto dei bonus nell’edilizia, mentre in agricoltura (-68) probabilmente cominciano a sentirsi gli effetti negativi di un’annata terribile, tra alluvioni, siccità e flagelli assortiti, dalla peronospora alla mosca olearia.


Cessazioni in calo


Siamo comunque, complessivamente, a +0,19% rispetto alla fine di giugno scorso, con una crescita, sia pure impercettibile (+0,07%) rispetto allo stesso trimestre del 2022. Rispetto al terzo trimestre dell’anno precedente si osserva un lieve incremento delle iscrizioni (+1,7%), mentre le cessazioni nette sono in flessione (-11,9%). In tutto sono 154.792 le imprese registrate delle Marche alla fine del settembre scorso, di cui 137.143 quelle attive. Il saldo tra le iscrizioni e le cessazioni nette (+295 unità) si amplia rispetto a quello del terzo trimestre 2022 e migliora anche il tasso di crescita trimestrale che è pari a +0,19%, anche se resta inferiore, come spesso accade, rispetto a quello nazionale (+0,26%), con un divario che però in questo trimestre si accorcia. Tutte le province delle Marche hanno nel trimestre estivo saldi positivi: Ancona (+70; +0,17%), Pesaro e Urbino (+31; +0,08%), Macerata (+81; +0,23%), Ascoli Piceno (+73; +0,31%) e Fermo (+40; +0,21%).


Le dinamiche settoriali


Ma quali settori hanno tirato di più durante l’estate? Sono le Costruzioni, trainate ancora dai bonus edilizi, a far rilevare il saldo dello stock positivo più ampio in valore assoluto, con un +79 (20.292 le imprese registrate al 30 settembre). Molto rilevante è tuttavia il dato relativo alle Attività professionali, scientifiche e tecniche, con un saldo dello stock pari a +51 unità in un settore di   dimensioni ben più ridotte del precedente (6.293 imprese).    Sul podio le Attività manifatturiere (+40; 19.446), seguite dalle immobiliari (+34; 8.500), e i servizi di alloggio e ristorazione (+33; 11.054). Saldi positivi minori in altri settori del terziario, come le Altre attività di servizi (+26; 7.060 imprese), i Servizi di informazione e comunicazione (+25; 3.220), le Attività artistiche, sportive, di intrattenimento (+18; 2.597), le finanziarie e assicurative (+15, 3.357) e Noleggio, agenzie di viaggio (+14; 4.572). Anche il Commercio ha saldo positivo (+13) ma essendo il settore più grande con oltre 33 mila imprese, la crescita è ben poco rilevante.
Saldi nulli per Estrazione di minerali (0; 96), Sanità e assistenza sociale (0; 980), mentre il bilancioè negativo, ma per pochissime unità, su public utilities (-2), Trasporto e magazzinaggio (-2; 3.638) e Istruzione (-5; 673). La perdita maggiore? È quella dell’Agricoltura, silvicoltura e pesca (-68; 23.004). 

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