ANCONA - Il copione si ripete. Come è stato per gli ultraottantenni lo scorso 4 ottobre, non si è registrata la corsa alla terza dose di vaccino neanche tra gli over 60, per i quali ieri si sono aperte le prenotazioni. Alle 19, si erano registrati in 1102 a fronte di una platea di 53mila persone tra i 60 ed i 79 anni che ha ricevuto il richiamo da almeno sei mesi, e dunque nella finestra temporale giusta per fare la dose booster.
Nel target dei grandi anziani, tuttavia, era andata anche peggio: su un totale di circa 112mila over 80, appena 678 avevano prenotato nel giorno di apertura dello slot. Nelle Marche, a ieri erano state somministrate quasi 12mila terze dosi, contando anche i segmenti di popolazione composti dagli estremamente vulnerabili e da ospiti e personale delle Rsa, per i quali ci si è messi in moto prima.
La situazione attuale
In attesa di vedere se crescerà l’adesione a questo secondo tempo della campagna vaccinale, il professor Marcello Tavio, presidente degli infettivologi italiani e primario della divisione di Malattie infettive all’ospedale di Torrette, fa sapere che «nel mio reparto abbiamo fatto un controllo di tutta la casistica, da cui è emerso come il 90% delle persone ricoverate non fosse vaccinato. Quello che i vaccini dovevano fare come prima missione, e cioè tutelare la salute delle persone, lo stanno facendo alla grande: il virus sta circolando molto meno e c’è stato un enorme impatto positivo su ricoveri, passaggi in terapia intensiva e morti». Quanto alla terza dose, il professore frena e pone l’accento su un dovuto distinguo tra «la dose aggiuntiva e quella booster. Nel primo caso, fa parte della schedula vaccinale: in alcuni soggetti vanno somministrate tre dosi anziché due (la terza ad almeno 28 giorni dalla seconda).
Guardando i risultati
Ma, come Tavio, pone l’accento sui risultati positivi già raggiunti con il ciclo vaccinale composto da due dosi o dal monodose J&J: «il dato clinico ci dice che i ricoveri sono sotto controllo, ed è questo il punto più importante. Paradossalmente, il numero dei nuovi casi non è più così significativo in termini di evoluzione del fenomeno». Nella nostra regione, ad aver completato il ciclo vaccinale sono state finora 1.044.560 persone, ovvero il 76,7% della platea di marchigiani vaccinabili. Si arriva invece all’83,7% se ci si riferisce alla copertura con la sola prima dose.
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