Covid, nelle Marche la quarta ondata dei no vax. Nei Comuni è allarme focolai

Covid, nelle Marche la quarta ondata dei no vax. Nei Comuni è allarme focolai
Covid, nelle Marche la quarta ondata dei no vax. Nei Comuni è allarme focolai
di Maria Teresa Bianciardi
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Lunedì 22 Novembre 2021, 02:00 - Ultimo aggiornamento: 23 Novembre, 08:39

ANCONA - In terapia intensiva il 71,1% dei pazienti Covid gravissimi non è stato vaccinato: in area medica la percentuale dei no vax è del 58,9%. Questa quarta ondata colpisce duro soprattutto le persone che hanno deciso di non sottoporsi alla profilassi, o chi purtroppo non l’ha potuta fare per le patologie di cui soffre. I dati che emergono nell’analisi dell’Osservatorio epidemiologico delle Marche si allineano al quadro generale che si sta profilando in tutta Italia, dove i ricoveri e i casi più complicati emergono tra chi è senza protezione. 

Quasi cento positivi in un giorno di test, in terapia intensiva 3 su 4 non vaccinati. Ad Ancona 225 contagi attivi, Loreto chiude la scuola-focolaio

 
Il report
Poi c’è la questione di chi, pur avendo effettuato il ciclo completo, viene contagiato comunque ma non arriva alla fase più estrema che comporta l’ospedalizzazione o il ricovero in Rianimazione.

I dati del Servizio sanitario in questo caso segnalano che sono più del 51% tra tutti i marchigiani che in questo momento sono in quarantena con il Covid. Una situazione ancora sotto controllo per quanto riguarda l’emergenza sanitaria ma che non va sottovalutata: con i 381 nuovi casi di ieri le Marche chiudono la settimana attorno a 1954 positivi, con un’incidenza arrivata a 133 infetti ogni 100mila abitanti: in sette giorni si è registrato un incremento del 37.8% con il numero dei casi che raddoppia ogni 2 settimane e mezzo. In terapia intensiva adesso ci sono 19 pazienti, uno in meno di 48 ore fa e in totale nelle strutture ospedaliere sono seguiti 87 malati con il virus. Tre i decessi ufficializzati nelle scorse ore: un 63enne di Porto San Giorgio, un 77enne di Francavilla d’Ete e un 77enne di Osimo. Ma nelle Marche è scattata anche l’emergenza focolai nei Comuni: a Castignano, dopo un pellegrinaggio e il derby Milan-Inter seguito nei bar del paese, il 3% dei residenti è risultato positivo. A Loreto i casi sono arrivati a 121 su 12.900 abitanti: il sindaco ha deciso di chiudere una scuola elementare da cui è partito il contagio. E questa sarà una settimana decisiva per le Regioni e il Governo, che dovranno decidere le prossime strategie da adottare contro il coronavirus: si parla di riduzione della validità del Green pass a 9 mesi e dell’obbligo delle terze dosi per sanitari e personale delle Rsa, mentre per dicembre potrebbero essere riviste e corrette le misure sulla durata dei tamponi (da 48 a 24 ore) e i limiti per la vita sociale delle persone che hanno scelto di non vaccinarsi. Domani anche le Marche parteciperanno alla conferenza Stato-Regioni che anticiperà la cabina di regia e il Consiglio dei ministri. Entro giovedì si potrebbe avere un quadro preciso di cosa accadrà a meno che il Governo decida di varare un pacchetto unico di regole da dicembre.


Le cure nelle Marche
Con l’aumentare dei casi anche in regione, l’assessore alla sanità Filippo Saltamartini, ricorda che le Marche per prime hanno utilizzato gli anticorpi monoclonali per sconfiggere il Covid: «Le immunoglobuline hanno salvato molte persone immunodepresse, tra cui persone trapiantate o affette da gravissime patologie. Ai primi sintomi del Covid il medico di famiglia può consultare gli specialisti che sono presenti in ogni area vasta e procedere con la terapia. Anche in questo le Marche primeggiano nel panorama nazionale e internazionale. Ci sono riserve sufficienti per curare oltre 3.000 pazienti».

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