Se l'Italia è un Paese di centenari, le Marche hanno il record della longevità. Il 3 luglio la pesarese Domenica Ercolani compirà 112 anni ed è l'italiana più longeva, seguita da una schiera di ultracentenari ma mai avanti come lei. Al primo gennaio 2021 i centenari residenti in Italia erano 17.177, un numero più che raddoppiato rispetto al 2009, e, di questi oltre mille avevano 105 anni o più. Mentre 17 sono le persone che superano i 110 anni e sono tutte donne: il primato dei primati appartiene appunto a Nonna Ercolani. Sono numeri da record quelli che emergono dal report dell'Istat «Centenari in Italia, una popolazione in aumento». Dal 2009 al 2021 le persone residenti di 100 anni e oltre sono passate da poco più di 10 mila a 17 mila.
Nelle Marche i super longevi
«Negli ultimi 10 anni, dopo una costante crescita fino al 2015 - spiega l'Istat - la popolazione super longeva ha avuto una riduzione dovuta in larga misura a un effetto strutturale: l'ingresso in questa fascia di età delle coorti, meno numerose rispetto alle precedenti, perché costituite dai nati in corrispondenza del primo conflitto mondiale».
Nonna Domenica, il record di vita
La decana d’Italia, Domenica Ercolani, è nata ad Urbino ma risiede a Pesaro. Ha fatto per tutta la vita la casalinga, prendendosi cura dei figli, della casa e dell’orto. Che la qualità della vita nelle Marche fosse tra le migliori d’Italia è notizia assodata, ma che addirittura in nove abbiano sfondato il muro dei 107 anni di età è alquanto inconsueto. Infatti dopo Domenica Ercolani, nel ranking dei decani delle Marche, c’è un’altra urbinate: Elisa Clini, 108 anni compiuti lo scorso 2 novembre. A seguire: Maria Mochi di Colmurano (108 anni), Armandina Cerritoni di Serravalle del Chienti, ma residente a Foligno (107 anni), Alba Pongetti di Senigallia (107 anni), Luigi Miti di Ancona (107 anni), Ida Impecora di Valfornace (107 anni), Maria Pia Stortini di Fermo (107 anni) e Filomena Collesi di Sant’Angelo in Vado (107 anni). Nell’elenco degli over 107, tre sono del Maceratese, tre della provincia di Pesaro e Urbino, due dell’Anconetano e uno di Fermo. Unico uomo che ha resistito indefessamente è Luigi Miti, conosciutissimo in regione.