ANCONA - Dal primo settembre, e ci siamo quasi, cambiano anche le regole per i trasporti pubblici con una grossa incognita sui mezzi che dovranno portare i ragazzi a scuola dal 15 del prossimo mese. Nell’ultimo incontro del Tavolo di lavoro permanente convocato dall’Ufficio scolastico regionale per le Marche - a cui siedono i rappresentanti di Regione, Upi e Anci, Servizio Sanità della Regione, Asur, Protezione civile e organizzazioni sindacali della scuola - è stato presentato il quadro sinottico dei flussi dei ragazzi in direzione delle scuole e ritorno, su cui stanno già lavorando i tavoli prefettizi per organizzare il servizio del trasporto pubblico locale dedicato appunto alla popolazione scolastica.
Cosa succederà
Già si sa, invece, che dal primo settembre il Green pass diventa obbligatorio solo per i trasporti a lunga percorrenza: su aerei, nave o traghetto per collegamenti interregionali (tranne per lo stretto di Messina), su treni intercity e Alta velocità, su autobus che fanno servizi di trasporto in modo continuativo e periodico collegando più di due regioni e sui bus a noleggio con conducente. Sono esentati dalla certificazione verde per gli spostamenti in Italia sono i minori sotto i 12 anni, esclusi per età dalla campagna vaccinale, e i soggetti che non possono vaccinarsi per motivi di salute con certificazione medica. Le regole per bus e metro, pullman e treni locali invece non sono state ancora ufficializzate nel dettaglio: servono ancora alcuni affinamenti e la immancabile validazione del Cts, ma i punti cardine sono stati fissati. Intanto la capienza, che è stata modificata nel tempo con l’aumentare della pandemia: con le linee guida di settembre 2020 il riempimento massimo dei mezzi pubblici era stato fissato all’80%, scendendo al 50% nel mese di novembre. Al rientro dalle ferie e con l’avvio dell’anno scolastico si viaggerà con una capienza pari all’80
Orari differenziati
Obbligatoria sarà la mascherina chirurgica anche se gli esperti del governo consigliano di indossare la Ffp2.
Le novità
Il piano che si sta mettendo a punto prevede una maggiore organizzazione e più controlli: il ministro ha sottolineato l’intenzione di reintrodurre la figura del controllore e se a bordo dei mezzi pubblici salirà una persona senza mascherina, oltre alla sanzione dovrà immediatamente scendere dal mezzo. Ma è stato auspicato più dialogo con Regioni e Comuni, ai quali spetta la programmazione e la gestione del trasporto pubblico locale mentre verrà incentivata la creazione delle figure dei mobility manager nelle imprese e nelle amministrazioni pubbliche con più di 100 addetti in Comuni con più di 50.000 abitanti.