Le Marche aggrappate al giallo: l’Rt sotto l’1? La provincia di Ancona fattura da sola metà dei nuovi positivi. Ecco dove il rischio è da rosso

Le Marche aggrappate al giallo: l’Rt sotto l’1? La provincia di Ancona fattura da sola metà dei nuovi positivi. Ecco dove il rischio è da rosso
di Lorenzo Sconocchini
4 Minuti di Lettura
Martedì 16 Febbraio 2021, 03:15

ANCONA - Andamento dei contagi stabile, con un -12 nella casella dei nuovi positivi, anche se il tasso di casi infetti sale al 25,8% delle persone sottoposte a tampone molecolare. Casi sintomatici in lieve rialzo, 315 contro 309, ma meno di quanti se ne registrassero da metà gennaio in avanti. Più posti letto occupati per Covid sia nelle terapie intensive (siamo saliti al 34% del totale disponibile) sia nei reparti di area medica (46%). E un numero di decessi in calo, da 72 a 66. 


La settimana che si è chiusa domenica - quella monitorata dalla cabina di regia ministeriale per il consueto report del venerdì che assegna i colori alle regioni - è fotografata così dai bollettini del Servizio Sanità della Ragione Marche, con i 128 nuovi positivi annotati ieri (ma relativi ai test di domenica) che portano il totale dei contagi a 2.624 nella settimana 8-14 gennaio. Le Marche sarebbero dirittura in calo rispetto alla settimana precedente - quella del report che con un indice Rt a 0,94 e una classificazione di rischio moderata ha confermato le Marche in fascia gialla - ma bisognerà aspettare i tracciati ministeriali, che calcolano i contagi in base alla data di referto-diagnosi e portano quasi sempre a risultati diversi. In Regione si confida in un Rt ancora sotto quota 1, anche se di pochissimo, ma bisognerà aspettare qualche giorno per conoscere la stima ufficiale fatta da ministero e Iss. 


La linea di confine
Le Marche cercano di restare aggrappate alla zona gialla, ma pesa l’enorme punto interrogativo legato alla situazione della provincia di Ancona, che nell’ultima settimana ha “fatturato” la metà dei nuovi casi d’infezione diagnosticati in tutte le Marche, 1.305 su 2.624, e ha un’incidenza settimanale di quasi 280 casi ogni 100mila residenti (su una media regionale di 173,5) doppia rispetto a Macerata e Pesaro Urbino, tripla di quella di Ascoli e doppia rispetto al Fermano. Un andamento difforme, come faceva notare ieri il Servizio Sanità della Regione Marche in una relazione sull’andamento dell’epidemia di Sars Cov-2, che ha iniziato a evidenziarsi già dalla seconda settimana di gennaio, quando la curva dei contagi della provincia di Ancona si è impennata verso l’alto staccandosi dalle altre e facendo corsa a sé.

E anche nella settimana 8-14 febbraio l’andamento della provincia di Ancona rileva «una crescita dell’incidenza da Sars-Cov-2 analoga al picco della seconda fase registrato nella settimana dal 4 al 10 gennaio, quindi in fase di espansione», si legge nel report consegnato alla giunta regionale e girato al ministero della Salute e all’Istituto superiore di Sanità.


Incidenza altissima
Ci sono comuni dell’Anconetano che viaggiano a un’incidenza altissima: Sassoferrato, circa 7mila abitanti al confine con l’Umbria, ieri aveva 126 residenti positivi e altri 330 in quarantena precauzionale, con un’incidenza nell’ultima settimana pari a 1.128 casi ogni 100mila abitanti. Sirolo, che due settimane fa contava 9 casi, è salita a 39 con un’incidenza settimanale di 740 per 100mila abitanti, Castelfidardo è a 658, Castelpanio a 621, Camerano a 427. Focolai alimentati dal diffondersi della variante inglese, come dimostra il fatto che i comuni con più casi accertati di questa mutazione del virus, molto più trasmissibile di quella originaria, sono nell’Anconetano: il capoluogo con 15, Osimo con 14 e soprattutto Castelfidardo con 28 casi. 


Le fasce d’età
Nelle ultime due settimane i contagi sono aumentati soprattutto nelle 4 classi di età giovanili e nelle fasce i 25-44 anni e 45-64 anni. Comincia a sentirsi l’effetto della riapertura delle scuole superiori, sia pure al 50%: la classe d’età 14-18 anni aveva registrato 42 casi di contagio nella settimana 25-31 gennaio, quella successiva alla riapertura, quando ancora non c’era stato tempo di far emergere eventuali contagi in classe, ma poi nelle due settimane successive i contagi tra ragazzi in età da superiori sono saliti a 62 e 60. Ma sembra smentita la tesi di una variante inglese diffusa soprattutto tra bambini e ragazzine delle scuole inferiori; le classi di età con la presenza maggiore della variante inglese nelle Marche sono 25-44 anni (25 casi, il 26,88% del totale) la 45-64 (27 casi, il 29,03%) e 65-84 anni (18 casi, il 19,35%). I casi di variante inglese accertati finora nella classe 0-18 anni, in età scolare, sono finora 19, concentrati specie in Valmusone, tra Castelfidardo (9, con 7 casi di bimbi tra 0 e 5 anni) e Osimo (5).

© RIPRODUZIONE RISERVATA 

© RIPRODUZIONE RISERVATA